tag:blogger.com,1999:blog-343620822024-03-13T01:28:25.959+01:00CroceviaCrocevia è il titolo di un mio cd realizzato nel 2006 ma anche il titolo di questo blog. Crocevia come momento d’incontro, di confronto sulla musica jazz ma non solo. Musica in senso più ampio ma anche riflessioni su libri, film, poeti innamorati, dischi da non perdere. Tutto ciò che può riguardare la cultura, quella con la “c” minuscola, fatta da artigiani dell’arte che usano i chiodi e il martello della passione. Max De AloeMax De Aloehttp://www.blogger.com/profile/10690216778685526593noreply@blogger.comBlogger56125tag:blogger.com,1999:blog-34362082.post-66380305107912456002013-01-18T23:18:00.002+01:002013-01-18T23:18:33.064+01:00Bravi!!! <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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Vorrei fare i complimenti a Ferdinando Faraò per aver vinto il top jazz come miglior formazione jazz del 2012. Premio strameritato. Ho sempre stimato Ferdinando come musicista, compositore e soprattutto per la sua capacità di mettere testa, cuore, talento e determinazione nei suoi progetti spesso solcati da una eccentricità visionaria. Il ricordo della sua Pollocksuite di qualche anno fa è ancora vivo in me con il pubblico che non riusciva a stare seduto sulle poltroncine del Teatro. Un plauso anche a tutti i musicisti di questa formazione più che allargata. Grandissimi. Non è fatica da poco mettere insieme un gruppo di 20 persone, soprattutto in questo periodo nel quale non ci sono prove pagate e dove dilaga la scarsità di concerti. Ho poi ascoltato due bellissimi CD. Uno è A little Bartòk di Daniele Santimone alla chitarra, Ares Tavolazzi al contrabbasso e Riccardo Paio alla batteria. Molti sono sicuramente i musicisti di jazz che avranno pensato che sul Mikrokosmos di Belav Bartòk si poteva inventare qualcosa vicino al jazz. Ma loro lo hanno fatto e anche benissimo. Ma quanto bravo è Daniele Santimone? Io non l’avevo mai sentito suonare e sono rimasto con un sorriso stampato sulle labbra ascoltandolo. Forse lui ed io ci siamo conosciuti al festival di Levico Terme ma in quell’osteria eravamo in tanto dopo i concerti e anche il vino era tanto. Nicola Stranieri, tu che eri con me e che sei più parco di me nel bere, ricordi? E poi c’è Places, sempre di casa Abeat, di Eva Somontacchi con Tom Harrel ospite alla tromba, Massimo Manzi alla batteria, Roberto Cipelli al pianoforte e Attilio Zanchi al contrabbasso. Disco suonato benissimo. Meravigliosi standards con musicisti eccelsi, una bravissima Eva Simontacchi alla voce e Tom Harrell tra più grandi trombettisti viventi. Rileggendo il tutto mi sembro un noioso critico musicale. E anche poco bravo ma il mio è solo entusiasmo quando sento della musica di altissima qualità. E se, in alcuni casi, a farla sono anche degli amici, sono ancora più contento.
Buona musica e statemi bene.
Max De Aloehttp://www.blogger.com/profile/10690216778685526593noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34362082.post-88369496966326780632012-11-28T01:24:00.001+01:002012-11-28T01:24:33.932+01:00Faustone Beccalossi e la sua meravigliosa musica<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="270" src="http://www.youtube.com/embed/5fiRMhwAJ1s?fs=1" width="480"></iframe><br />
<div class="text_exposed_root text_exposed" id="id_50b55937e55c54408378008">Fausto Beccaolossi è uno dei musicisti jazz italiani più interessanti che ci siano e penso che sia tra più originali fisarmonicisti a livello internazionale. La critica italiana l'ha quasi sempre ignorato, sarà anche perchè Fausto è una per<span class="text_exposed_hide">...</span><div class="text_exposed_show">sona schiva e modesta. Sempre attento alla musica e non a tutto quello che ci gira intorno. Qualche anno fa è arrivato uno dei più grandi chitarristi internazionali, Al di Meola, e l'ha preso nel suo gruppo e Fausto ha iniziato a portare la sua fisarmonica Zero Sette (comprata usata da un suo allievo) in giro per il mondo. Non sono mai stato così orgoglioso come in questo caso di un successo di un collega e di un amico. Fausto merita questo e molto altro. La critica italiana continua ad ignorarlo impantanata nei soliti nomi. In queste settimane, periodo di votazioni di referendum musicali, per quello che può valere, ricordo agli addetti ai lavori che esiste questo artista unico. Un musicista che ha eliminato dalla fisarmonica tutti gli orpelli dei tecnicismi esasperati per elevare questo strumento a nuovo rango. In questo video insieme a Al Di Meola e il grandissimo Gonzalo Rubalcaba nel meraviglioso festival di Marciac. Cosa vogliamo di più? Bravo Faustone.</div></div><span class="userContent"><div class="text_exposed_root text_exposed" id="id_50b55937e55c54408378008"><div class="text_exposed_show"> </div></div></span>Max De Aloehttp://www.blogger.com/profile/10690216778685526593noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34362082.post-87070782980455635502012-11-17T15:38:00.001+01:002012-11-17T15:38:55.539+01:00BOOKCITY, LE VOCI NELLA MIA TESTA (E LA MUSICA GRATIS)….riflessioni di un musicante di jazz <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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Un sacco di volte vorrei dire delle cose poi sto zitto. Ho delle voci nella mia testa molto simili a quelle che aveva Learco nel romanzo di Paolo Nori che mi dicono di stare zitto. Io sbuffo e loro mi dicono: “smettila!!!”. E io sbuffo ancora e loro dicono: “Ma che noia che sei, smettila di sbuffare e vai avanti per la tua strada”. Io vado per la mia strada e faccio le cose della mia vita che mi piacciono un sacco ma proprio tanto ma capita che arriva qualcosa proprio sulla mia strada che mi fa sbuffare. Le voci nella mia testa hanno anche gli occhi e certe volte mi guardano con compatimento poi si guardano tra loro come dire “poverino”. Poi ogni tanto non resisto e dico delle cose e le voci nella mia testa mi dicono: “A cosa ti serve? Vedrai, vedrai, non porta niente di buono criticare”. E si girano indispettite e alcune volte non mi parlano per giorni perché fanno le offese. “Te stai al tuo posto, suona la tua armonichina e non fare il criticone che poi sembri che sei invidioso e cinico e palloso e di qua e di là” – mi dicono. “Che poi suoni un strumento che non è neanche vero” – mi dicono, per ferirmi nel profondo. Da un po’ ho qui una cosa che però vi voglio raccontare.
In questi giorni è partita l’avventura di BookCity a Milano. Ottima rassegna con ottimi scrittori. Veramente, una bella cosa. E Milano è tutto un brulicare di Cultura (quella con la C maiuscola) e c’è anche l’assessore architetto che fa un figurone. Ma poi penso alla mail che mi hanno scritto tempo fa quelli di BookCity dove c’era scritto che loro sarebbero stati interessati al mio faccione che avrebbe fatto “fi ri fi” con la sua armonichina ma che BookCity i musicisti non li paga oppure se li pagano direttamente gli editori dei libri. Allora io ho sbuffato ma le voci nella mia testa mi hanno detto: “zitto, stai zitto e rispondi con educazione che allora non t’interessa”. Io ho risposto con educazione dicendo che stavo a casa mia. E ho archiviato. Poi tutti in questi giorni a Milano parlano di BookCity e allora io son tornato a chiedermi qual’è la ragione per cui i musicisti debbano suonare gratis? Ma soprattutto quanto coraggio ci vuole a scrivere nero su bianco che per un’iniziativa di grande respiro culturale (e di dispendio di risorse economiche come questa) il musicista professionista dovrebbe suonare gratuitamente? E qui le voci nella testa mi urlano all’unisono “Palloso, sei un palloso! Pensa a suonare”. Anche la mia amica e grande arpista Marcella Carboni quando andiamo in giro a suonare e viaggiamo sulla sua Passat verde con 310.000 chilometri (ora ne ha comprata un’altra raggirando un rumeno ma questa è un’altra storia) mi dice che sono un brontolone e mi dice che le critiche si fanno indirettamente con la propria musica. E lei, che è colta e anche tanto simpatica, mi cita Duke Ellington che non ha mai fatto politica nella sua vita poi un giorno ha fatto “Black, Brown and Beige” e la musica è diventata protesta. Io alla Marci le rispondo che secondo me Duke era anche un po’ un filibustiere e che invece mi ritrovo di più con Mingus e il suo festival alternativo e la sua etichetta indipendente (ecco qui che le voci si guardano e con il labiale dicono “che paaaaalle questo qui!! Che paaaalle!! Che proprio a noi doveva capitare? ). Anche la Marci mi guarda certe volte e dice “Hai ragione” ma intanto pensa: “che palle ma proprio con uno che suona l’armonica dovevo collaborare?”. E mentre mi dice che ho ragione sta sorpassando un camion a 130 orari sulla provinciale (con un navigatore che parla in giapponese, ma anche questa è un’altra storia” ).
Però io una cosa ai musicanti più giovani la vorrei dire e che è quella di suonare gratis solo quando ha un significato. E mi ritrovo con quello che ha scritto tempo fa il mio amico Massimo Beretta e che pensiamo in tanti.
Suonare gratis ha un senso profondo per un musicista che non è quello di svendere il proprio talento e la propria professionalità ma quella di un regalo, di un servizio che si può fare quando ha un significato e un obiettivo.
E concordo con Filippo Bianchi e con l’idea del suo primo festival dove Rino Gaetano, Gabriella Ferri e molti altri suonarono gratis per riunirsi intorno a un’idea.
Oggi ci sono meno possibilità di lavorare per tutti noi. Il nostro lavorare meno o addirittura poco collima con l’impossibilità di esprimere qualcosa di profondo che abbiamo dentro ma non per questo lo dobbiamo svendere. Per noi musicisti abituati a confrontarci con un pubblico, con un progetto musicale fin da ragazzini il fatto di non potersi esibire entra in conflitto con la nostra stessa essenza, con il nostro modo di essere. Non suonare è doloroso per noi ma non ci facciamoci fregare.
Possiamo ridurre i cachet, fare qualche sacrificio e soprattutto cercare di essere propositivi, inventarci qualcosa noi. La figura dell’artista che sta a casa ad aspettare la telefonata di lavoro e che qualcuno lo coinvolga è sorpassata da tempo. Diamoci da fare con più umiltà e spirito di iniziativa. Ma essere modesti non vuol dire farsi prendere in giro.
Inoltre vi assicuro, cari musicanti un po’ più giovani, di non credere a chi vi dice che se andate a suonare la prima volta gratis avrete poi la possibilità di suonare successivamente con un cachet.
Sarete per sempre per quegli organizzatori musicisti che valgono poco e che suonano gratis.
Non tutti sanno comprendere la qualità e spesso ciò che è gratis è considerato come qualcosa che vale poco (..le voci nella mia testa in questo momento stanno zitte e io quando stanno così zitte mi preoccupo..).
In questo momento di difficoltà la mia stima cresce per tutti coloro che nel loro piccolo continuano ad organizzare musica e a pagare i musicisti. Locali, club, piccole rassegne gestite da appassionati che continuano a darci non solo lavoro ma la possibilità di essere noi stessi. Ci danno la dignità del lavoro. Che nel nostro caso è un lavoro meraviglioso, appassionante ma pur sempre un lavoro.
Questa sera suonerò in una cascina in un bosco dove ci potranno stare al massimo 50 persone e domani sera con il grande Attilio Zanchi in un ristorante di appassionati di jazz di Milano. Grazie ai proprietari di questi luoghi che ci danno la possibilità di esserci con la nostra musica e, sono convinto, di far star bene il pubblico che verrà ad ascoltarci. Piccole cose ma che hanno un valore anche maggiore dei grandi festival. Piccole cose che tengono insieme il tessuto connettivo della cultura, quella con la c minuscola, quella sincera e non mediata dalle solite menate. Ma che tengono in piedi un’economia. L’altro giorno una mia amica (voci nella mia testa, fate silenzio!!!!) mi diceva che forse a me piace suonare nelle “latterie” e me lo diceva sorridendo sapendo la mia risposta. Che lei è furba. A noi musicanti piace suonare dove c’è chi voglia ascoltarci e soprattutto rispetto della nostra musica e di noi. E il rispetto passa anche attraverso non chiederci di suonare gratis.
Le voci nella mia testa continuano a stare in silenzio ma sanno che forse ho ragione.
Marcella Carboni ride e la mia amica mi aspetta nella latteria dove anche a lei piace un sacco stare.
Buon sabato a tutti e ci vediamo più tardi nel concerto alla cascina nel bosco (per chi non andrà a BookCity).
Max
Max De Aloehttp://www.blogger.com/profile/10690216778685526593noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34362082.post-55996697296391403492012-06-27T01:31:00.001+02:002012-06-27T01:34:27.201+02:00Insulti dei condannati alla mamma di Aldrovandi: Manganelli prenda provvedimenti<a href="http://www.linkontro.info/diritti/36-diritti/5272-insulti-dei-condannati-alla-mamma-di-aldrovandi-manganelli-prenda-provvedimenti.html#.T-pGFvJaD58.blogger">Insulti dei condannati alla mamma di Aldrovandi: Manganelli prenda provvedimenti</a>:
CLICCATE SUL TITOLOMax De Aloehttp://www.blogger.com/profile/10690216778685526593noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34362082.post-2285028207221780112012-06-27T01:13:00.000+02:002012-06-27T01:32:23.900+02:00..l'abbiamo bastonato di brutto, solo che adesso è svenuto, non so, è mezzo morto..<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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Torno dopo molto tempo ad occuparmi di questo blog.
E’ una storia forte che mi scuote da dentro a darmi l’urgenza di scrivere.
La notte passata mi sono guardato su you tube E’ stato morto un ragazzo, film documentario di Filippo Vendemmiati sulla storia ormai tristemente nota di Federico Aldrovandi, di cui in molti abbiamo seguito la vicenda.
Qualche giorno fa la condanna definitiva ai tre poliziotti e una poliziotta che in un’alba di settembre del 2005 hanno fermato questo ragazzo di 18 anni ferrarese, probabilmente in stato alterato dalla droga, e hanno deciso che il modo migliore per aiutarlo non era chiamare un ambulanza oppure immobilizzarlo e ammanettarlo ma ucciderlo a manganellate.
Uno di questi poliziotti dice via radio a un operatore in centrale: Abbiamo avuto una lotta di mezz'ora, l'abbiamo bastonato di brutto, solo che adesso è svenuto, non so, è mezzo morto...”.
Il film è una botta nello stomaco e fa ancora più male che in questi giorni uno dei poliziotti, dopo essere stato condannato a 3 anni e 6 mesi, pena che non sconterà mai e nonostante la quale continua a svolgere il proprio lavoro, abbia insultato attraverso face-book la madre di Federico.
Nel post successivo potete trovare riportati i commenti copia-incolla dalle pagine di face-book.
Tutti li definiscono terrificanti. Ma cosa ci si può aspettare da quattro persone che infieriscono fino alla morte sul corpo di un ragazzo disarmato? Ci possiamo aspettare che di colpo diventino qualcosa che non sono?
Mille sono le riflessioni che si possono fare su questa storia e tanti sono stati i commenti che ho letto attraverso internet e sui giornali.
Il commento più comune è quello di sentirsi in una stato con non ci rappresenta con una polizia incapace di svolgere il proprio mestiere.
Da una parte è vero che gli organi di polizia sono spesso specchio della civiltà di un paese ma è anche vero che le generalizzazioni fanno male.
Se da una parte distrugge pensare che possano esistere quattro persone così nelle forze dell’ordine (più i molti che li hanno coperti) dall’altra parte c’è un Italia che in mille modi ha condannato questo omicidio in modo netto e definitivo. C’è una magistratura che ha perseguito la verità e alla fine ha condannato. Ci sono migliaia di persone che hanno sfilato per Federico.
C’è un Italia che ha ancora dignità e volontà.
Ci sono due genitori che attraverso le loro azioni nel quotidiano, il blog e la pagina ufficiale su face-book in questi anni hanno dato prova di una grande civiltà, determinazione e forza.
Ci sono stati anche poliziotti che si sono schierati dalla parte di Federico ma forse ancora pochi. Io vorrei credere che all’interno delle forze dell’ordine ci siano persone capaci di svolgere il proprio dovere.
E penso che in molti casi sia vero, non in tutti.
Ma è proprio dagli organi di polizia che deve arrivare un segnale forte di totale condanna di questo omicidio. C’è bisogno di una grande azione di pulizia all’interno delle forze dell’ordine. Che deve partire da molto in alto ma poi arrivare nelle coscienze comuni di commissari ed ispettori. Non si può più tollerare la forza per sopprimere. La tortura in ogni sua forma. E’ per questo che in queste ultime ore si moltiplicano le richieste al ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri e al prefetto e capo della Polizia Antonio Manganelli di esonerare queste persone dal servizio.
Ma l’urgenza di noi gente comune non può limitarsi e stigmatizzarsi in un banale e stupido attacco alle forze dell’ordine. La nostra deve essere una richiesta di civiltà e di cambiamento rivolta ad ogni questore, commissario, ispettore, semplice poliziotto.
Il lavoro delle forze dell’ordine può essere nobilitato solo con un atto di grande pulizia interna.
Leggete le belle pagine scritte da Lino Aldrovandi a questo proposito. E v’invito come piccolo atto di di solidarietà a cliccare su MI PIACE della pagina di FEDERICO ALDROVANDI di face-book.
Qui non c’entra la politica.
Se non siete convinti di cliccare su questa pagina guardatevi questo E’ stato morto un ragazzo….sono sicuro che cambierete idea. buona visione
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MaxMax De Aloehttp://www.blogger.com/profile/10690216778685526593noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34362082.post-72504826560606710132011-06-14T00:07:00.004+02:002011-06-14T00:33:22.041+02:00GRAZIE al 55,75 % DEGLI ITALIANIHo sempre odiato quelli che mandano gli sms o le mail firmando a nome del proprio figlio. Gli sms peggiori sono quelli del tipo: 'sono nato alle ore..., peso....e mi chiamo...<br />Ma oggi, 13 giugno 2011, è diverso e c'è una cosa che voglio firmare a nome di mio figlio Federico che ha solo 21 mesi. Mi prendo questa responsabilità. Ma penso di sapere che cosa pensino tutti i bambini a questo riguardo. I bambini vogliono un futuro senza pericoli. E' così facile da intuire. <br />Guardo lui e inevitabilmente lui è per me l'idea del futuro. <br />E so, ne sono sicuro, che oggi lui vorrebbe ringraziare quel 55,75% d'italiani che oggi sono andati a votare per dire no al nucleare e per dare un senso al nostro futuro. Per preservare, mai come in questo caso, il futuro dei nostri figli. <br />Grazie, firmato Federico (per gli amici Co o Fefè)<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjH6H2GNValdXJXAd0v1CFGWri0ApXfMb79Ako0srJ3KkrZaOvB7hnAhq2xXb_44bevxKw8taDs2bq8iyh8T_8Q7NsKaEqMBpc7qgPlKqeOeA5jky5I1nDqX0hmmLRM1SozGe3Q5A/s1600/image.jpg"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 226px; height: 223px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjH6H2GNValdXJXAd0v1CFGWri0ApXfMb79Ako0srJ3KkrZaOvB7hnAhq2xXb_44bevxKw8taDs2bq8iyh8T_8Q7NsKaEqMBpc7qgPlKqeOeA5jky5I1nDqX0hmmLRM1SozGe3Q5A/s400/image.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5617833914492943874" /></a>Max De Aloehttp://www.blogger.com/profile/10690216778685526593noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-34362082.post-2461102534593977682011-06-13T23:42:00.002+02:002011-06-14T00:05:29.278+02:00IL MAGGIO SPAGNOLOGuardate questo video sulla protesta pacifica delle piazze spagnole.<br />Sulla tv italiana tutto questo non è passato. <br />A Porta a Porta e a Matrix sono sempre troppo impegnati con i programmi sulle povere ragazzine massacrate e le diete estive. Che giornalisti ignobili. <br />Clic destro e 'full screen' per vedere le immagini ingrandite. Ne vale la pena.<br />Grazie agli amici cileni Marco e Carmen che me l'hanno mandato dall'isola di Chiloe dove ora è inverno e piove continuamente.<br />Un abbraccio anche a loro da un'Italia piena di sole e da oggi sicuramente senza il nucleare. <br />Max <br /><br /><iframe src="http://player.vimeo.com/video/24680188?title=0&byline=0&portrait=0" width="400" height="300" frameborder="0"></iframe><p><a href="http://vimeo.com/24680188">#SpanishRevolution [ITA]</a> from <a href="http://vimeo.com/user7251435">mikelee</a> on <a href="http://vimeo.com">Vimeo</a>.</p>Max De Aloehttp://www.blogger.com/profile/10690216778685526593noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-34362082.post-92089452156402039622011-06-03T01:24:00.002+02:002011-06-03T01:31:38.743+02:00I BELLI DENTRO E GLI STUDENTI DI MUSICA DI MAPUTOLa musica ha mille sfaccettature. E spesso le più affascinanti sono anni luce lontane dai riflettori della musica patinata e confezionata del music-business. Avete presente Lady Gaga? Ecco, non c’entra nulla.<br />Alcuni mesi fa vengo contattato dal mio amico Sergio dell’associazione Mezzo Busto per sapere se come Centro Espressione Musicale siamo disposti a lavorare su un progetto di didattica musicale all’interno della casa circondariale di Busto Arsizio. L’obiettivo è quello di scegliere dei detenuti che sappiano almeno qualcosa di musica per realizzare un gruppo musicale e poi piano piano condurli fino all’evento di un vero e proprio concerto.<br />Per il progetto scelgo Romeo, validissimo insegnante del Centro Espressione Musicale ormai avvezzo ad ogni sfida. Romeo insieme ad altri collaboratori del carcere selezionano i candidati poi crea il gruppo, fa riparare gli strumenti che non funzionano e insieme compriamo quello che manca per realizzare una vera band alla Blues Brothers. L’avventura inizia e Romeo dedica parte dei suoi lunedì al progetto. Mi racconta che il tastierista del gruppo non sa neanche suonare ma vuole imparare e il sassofonista suonava un po’ da bambino (peccato che bambino lo era ben trent’anni fa). Mah!? Vedo Romeo (detto anche The wizard) un po’ preoccupato ma alla fine pensiamo che se solo questi detenuti riesciranno a passare qualche ora diversa dalla routine quotidiana già sarà un ottimo risultato. Per il concerto chissà e forse non è poi così importante. Passano i mesi, preso dai mille progetti m’informo poco di quello che succede ogni lunedì in carcere e si arriva al pomeriggio di martedì 30 maggio, data del grande concerto. Prendo il mio biglietto d’invito che porta un’intestazione che non finisce più: “Ministero della Giustizia, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Provviditorato Regionale per la Lombardia, Direzione della Casa Circondariale di Busto Arsizio”. Già dall’intestazione capisco che si scherza poco. Anzi per niente. <br />Ma già arrivato davanti all’entrata c’è qualcosa che non ha l’effetto che immaginavo. Si sente nell’aria una strana aria di festa. Vedo qualche famiglia con il biglietto d’invito, anche un paio di bambini. So che per questo concerto ai detenuti-musicisti è stato concesso d’invitare le proprie famiglie. Lascio i documenti all’entrata e una guardia carceraria mi scorta fino al cortile interno dove è montato un grande gazebo. Non sembra neanche di essere in un carcere. I soliti preparativi di un concerto di piazza, qualche famiglia, persone, gente di vario tipo. Ti chiedi chi siano i detenuti e non lo puoi capire (Romeo se non sapessi che è Romeo penserei assolutamente che è un detenuto, ma questo è un altro discorso). Ci sono sorrisi, pacche sulle spalle e gli in bocca al lupo. Il concerto tra poco sta per iniziare e mi presentano il sassofonista, certamente di Napoli. E’ in ansia, aspetta la moglie e i tre figli che gli hanno promesso di arrivare ma non ci sono ancora. Un lungo viaggio, molte spese per vedere un padre, un marito che dopo trent’anni ha riscoperto il sax contralto tra le mura di un carcere. Pochi minuti prima dell’inizio quella famiglia spunta dal fondo del cortile. E’ dura la puntualità quando hai dieci ore di treno sulle spalle e arrivati alla stazione di Busto Arsizio devi anche scoprire se esiste un autobus che ti porta fino al carcere che sta dall’altra parte della città (ma esiste un autobus per questa gente?). E dove andranno a dormire usciti di lì? L’abbraccio che ne segue a due metri da me mi lacera. Da quanti mesi non si vedranno? Da quanto non si stringeranno in quel modo? Solo qualche secondo per affondare la faccia tra il collo e la spalla di un padre, sentirne l’odore, farsi inondare da quell’odore così rassicurante. Lo è sempre l’odore di un genitore per un figlio.<br />Inizia il concerto: il presentatore sciolto con il microfono in mano è anche lui un detenuto, compagno di cella del bassista brasiliano. Presenta il gruppo: i BELLI DENTRO. Tutti ridono. Mano male che c’è lui che presenta e non il solito politico di turno. Le autorità questa volta stanno ad ascoltare. Parte la musica e nota dopo nota mi sorprendo sempre di più: mi arriva addosso con la potenza di un’emozione rara. Altroché. Una musica che ha veramente dentro di sé la voglia di arrivare, di farsi sentire. Non è retorica: come fa un tastierista a suonare così dopo soli tre mesi? E’ un genio o è la voglia di rivalsa? La scoperta di un talento o il bisogno di attaccarsi con tutte le forze a qualcosa? <br />Il sassofonista vedo che cerca con lo sguardo tra il pubblico la famiglia e in quel momento è l’uomo più fiero che il genere umano abbia mai avuto. Intercetto sua moglie che lo guarda con degli occhi talmente innamorati che genera un’energia che irradia anche chi gli sta vicino. Sarò rincoglionito dall’ambiente ma questi Belli Dentri mi sembrano di una bravura sopraffina. Hanno tiro, un tiro pazzesco. Il batterista ha più di 60 anni ed è un treno. Un’ora e mezzo di musica scorre in un baleno tra applausi e gli sguardi fieri anche delle guardie carcerarie. Da quanto tempo non sentivo suonare del rock and roll anni cinquanta? Alla fine prende la parola anche il sindaco di Marnate che per quest’iniziativa ha donato attrezzature, impianti audio e quant’altro. Anche il sindaco è emozionato: dice che canta in una corale e a questo concerto ha voluto portare molti ragazzi della corale per far vedere cos’è un carcere da dentro. Lui in questo carcere segue alcuni detenuti e al microfono, con la voce che s’incrina, dice che imparando a conoscere i detenuti è diventato una persona migliore. Ed è una delle poche volte che vedo che un politico si emoziona. Ed è una poche volte che un politico mi convince. Poi prende la parola una dirigente del carcere e anche in lei vedo l’emozione ma anche la determinazione, la voglia di far vedere che il carcere è anche un luogo differente da quello che tutti immaginiamo.<br />Ascoltando questo gruppo suonare immerso nel cuore di un carcere, tra i migliaia e migliaia di metri cubi di cemento armato e di acciaio di sbarre ho ripensato anche alla grande emozione che ho avuto lo scorso autunno nel mio tour in Africa. Venti giorni meravigliosi suonando tra il Mozambico, lo Zimbabwe e il Sud Africa. Concerti prestigiosi, ambasciatori, consoli (anche Romano Prodi spuntato a una pizzata informale a Johannesburg al quale abbiamo dedicato un “Summertime”) eppure il momento più emozionante è stato quando ci hanno portato in un’università poverissima di Maputo per tenere dei seminari di musica ai degli studenti universitari. Fabrizio Mocata ed io abbiamo passato alcune ore con gli studenti di pianoforte, alcune decine. Due soli pianoforti distrutti a disposizione di tutti studenti. Nessuno di loro ha una tastiera a casa su cui esercitarsi. A casa studiano su un asse di legno con disegnati i tasti. La carta pentagrammata non sanno cosa sia. Tracciano le cinque righe su delle vecchie agende di fine anni ’90 che chissà chi gli ha regalato. Eppure non mi è mai capitato in ormai tanti anni che insegno musica di trovare tanta attenzione, tanta sete d’imparare, di assorbire. Se mettevamo una mano su un pianoforte erano in venti attorno a noi, rispettosissimi ed educati, che volevano vedere, capire, intuire una diteggiatura corretta, un accordo che non conoscevano. Sete di conoscenza. Energia allo stato puro. Magia della musica: nel carcere di Busto Arsizio così come tra gli studenti di Maputo.<br />Grazie alla musica e alle mille e mille persone che la fanno in mille e mille modi differenti. <br /><br />Max De Aloe<br /><br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipRtWmu4nhWuCWyKhk6nqLncLj03WkqMn5fAqRewRieVuVRCs625-O1_CkKUtXAvSQR_wzYJGwxIzq-T_hJqXqbYt-xDueGi7UNN3ZX7ccMgdS8Sgc63frm-BV8rlHOvG-O6bUuw/s1600/18102010+003.jpg"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 300px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipRtWmu4nhWuCWyKhk6nqLncLj03WkqMn5fAqRewRieVuVRCs625-O1_CkKUtXAvSQR_wzYJGwxIzq-T_hJqXqbYt-xDueGi7UNN3ZX7ccMgdS8Sgc63frm-BV8rlHOvG-O6bUuw/s400/18102010+003.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5613768978036126274" /></a><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAMWbLTnOa4h9meV0YBVrV00gvlNYhQmeVbX7uQtgPG7BP_yABtfuABtwPpgbF181RmXQXCnUMYaf-NzussPoaMcIWd5mHluwi8sQz0TM2rFkxSZHN_IV3ZAWcKSu4GVbm21o3mw/s1600/18102010+009.jpg"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 300px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAMWbLTnOa4h9meV0YBVrV00gvlNYhQmeVbX7uQtgPG7BP_yABtfuABtwPpgbF181RmXQXCnUMYaf-NzussPoaMcIWd5mHluwi8sQz0TM2rFkxSZHN_IV3ZAWcKSu4GVbm21o3mw/s400/18102010+009.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5613768975215473154" /></a>Max De Aloehttp://www.blogger.com/profile/10690216778685526593noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-34362082.post-78504266539621999682011-02-23T11:49:00.002+01:002011-06-03T01:40:22.307+02:00BIPARTISAN<iframe width="560" height="349" src="http://www.youtube.com/embed/vE8o5sIo2tA" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>Max De Aloehttp://www.blogger.com/profile/10690216778685526593noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34362082.post-5042436386508016942010-06-22T11:46:00.002+02:002010-06-22T12:05:14.165+02:00METODO D'INSEGNAMENTOEcco, questa è la mia filosofia per un ottimo insegnamento della musica. Metodo adottato al Centro Espressione Musicale fin dalla sua nascita. Vi aspettiamo !!!!! Non abbiate timore. Il metodo funziona :-)<br /><br /><br /><object width="480" height="385"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/WOQaK7NHY-4&hl=it_IT&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/WOQaK7NHY-4&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="385"></embed></object><br /><br /><br /><br />Qui Igudesman & Joo con il grande Gidon Kremer<br /><br /><object width="640" height="385"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/pI-PloJWbSk&hl=it_IT&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/pI-PloJWbSk&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="640" height="385"></embed></object><br /><br /><br /><br />Un'altra famosa gag di Igudesman & Joo (anche se la gag non è nuova e l'aveva fatta già prima di loro Rainer Hersch http://www.youtube.com/watch?v=_nWzC19Iq_c . Oppure www.rainerhersch.com )<br /><br /><object width="480" height="385"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/ifKKlhYF53w&hl=it_IT&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/ifKKlhYF53w&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="385"></embed></object>Max De Aloehttp://www.blogger.com/profile/10690216778685526593noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-34362082.post-954583660439558562010-06-10T00:28:00.004+02:002010-06-10T01:17:30.243+02:00IL TERRORE DEL POPOLO ITALIANO (...e io che non l'avevo capito!! Ma ora ci penso)Ho guardato il telegiornale poco fa e mi è sovvenuta una cosa che sarebbe stato meglio che non mi fosse sovvenuta ma mi è sovvenuta. E allora questa cosa qui mi ha fatto pensare che io, come tutti, di persone che si lamentano di un sacco di cose le vedo ogni giorno.<br />Tipo che si lamentano che hanno un contratto a tempo determinato per sei mesi, che fanno le promozioni nei supermercati, che non trovano posto per i figli al nido sotto i 700 euro al mese. Poi c'è chi ha più di trent'anni e vive ancora con i genitori ma con i genitori non ci vuole più stare ma guadagna 800 euro al mese e dove va? Sta a casa con i genitori. Poi c'è una che l'ha mollata il fidanzato. Che anche i problemi di cuore hanno ancora oggi il suo perchè anche se c'è facebook che in un attimo qualcuno al volo lo ritrovi. Poi ci sono quelli che vivono nel sud Italia e quelli sono ancora più cazzi amari a trovare un lavoro. Poi ci sono quelli che non hanno mai tempo per fare niente che sono tutti congestionati di cose e stanno male. Malissimo stanno quelli lì. Poi ci sono i padri divorziati che devono mantenere due figli, un'ex moglie, il mutuo della loro ex casa dove vivono l'ex moglie e i figli e l'affitto del monolocale dove vivono loro. Poi ci sono le mogli e madri separate con uno stronzo di un ex marito che non paga gli alimenti e il mutuo. Poi c'è quello che ha bevuto un bicchiere in più di birra e gli hanno tolto la patente e fa il rappresentante ed è incazzato da morire. Poi c'è quello che è incazzato con il vicino, quello che è incazzato con il datore di lavoro, quello che la banca si è presa la sua casa perchè dopo la cassa integrazione c'è lo stipendio zero e la rata del mutuo ha iniziato a saltare. Poi c'è uno che per fare una risonanza magnetica e non conosce nessuno ma nessuno ma nessuno in ospedale allora deve aspettare quattro mesi. Poi c'è uno studente che va all'Università e va al ricevimento studenti per parlare al professore della sua tesi ma il professore al suo ricevimento con i suoi studenti non ci va quasi mai. Insomma pensavo a tutte queste cose qui dopo che ho sentito questa sera il nostro presidente del consiglio in tv che ha detto che tutti gli italiani hanno il terrore di avere il telefono sotto controllo. Che bisogna fare qualcosa per il popolo italiano. E sono rimasto basito. Perchè di tutti quelli che si lamentano tutti i giorni non mi è mai capitato di sentire uno solo che avesse il problema di avere il telefono sotto controllo. Allora mi sono chiesto: "Ma dove vivo io che sento la gente che si lamenta di queste cose qui e neanche uno che si lamenta che gl'intercettano una telefonata". Mi è sovvenuto che non osservo bene la realtà. Che io questo dramma degli italiani non l'avevo capito. Sto popolo italiano lacerato dalle intercettazioni mica ho avuto la sensibilità di percepirlo. Mi sovvengono le riflessioni e stanotte ci penso. A questo dramma del popolo italiano. Altro che sti giovani che non hanno lavoro. Ma che andassero a lavorare sti giovinetti. Stanotte ci penso.Max De Aloehttp://www.blogger.com/profile/10690216778685526593noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-34362082.post-18212150631962255502010-05-17T02:03:00.002+02:002010-05-17T02:20:31.725+02:00Ciao MassimoVengono<br />vanno<br />per una vera<br />mille sono finte e si mettono lì<br />tra noi e il cielo<br />per lasciarci soltanto una voglia di pioggia....<br />(LE NUVOLE - Fabrizio De Andrè)<br /><br /><br /><br />Ciao Massimo.....<br /><br /><br /><object width="480" height="385"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/czE8HJI0URY&hl=it_IT&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/czE8HJI0URY&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="385"></embed></object><br /><br /><em></em>Max De Aloehttp://www.blogger.com/profile/10690216778685526593noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-34362082.post-25560021315395064902010-05-09T22:55:00.009+02:002010-06-23T13:23:28.081+02:00I FAVOLOOOOSI (scelti una sera a cena)<div align="left">Anto sceglie:<br /><object width="640" height="385"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/Ur7I7Qy_PgI&hl=it_IT&fs=1&"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/Ur7I7Qy_PgI&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="640" height="385"></embed></object><br /><br /><br />Gigi sceglie:<br /><object width="480" height="385"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/qVCgf6_M7i4&hl=it_IT&fs=1&"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/qVCgf6_M7i4&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="385"></embed></object><br /><br /><br /><br />Max sceglie:<br /><object width="480" height="385"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/fnqE1hxGqo8&hl=it_IT&fs=1&"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/fnqE1hxGqo8&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="385"></embed></object><br /><br />Sissi sceglie:<br /><object width="480" height="385"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/5lL5almUzLE&hl=it_IT&fs=1&"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/5lL5almUzLE&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="385"></embed></object><br /><br /><br />Nicola sceglie:<br /><object width="480" height="385"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/_A-c4QavvNA&hl=it_IT&fs=1&"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/_A-c4QavvNA&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="385"></embed></object><br /><br /><br />Angui sceglie:<br /><object width="480" height="385"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/jYLoxMtnUDE&hl=it_IT&fs=1&"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/jYLoxMtnUDE&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="385"></embed></object></div> <br /><br /><br />E anche chi non c'era ha dato il suo contributo. <br />Federica sceglie:<br /><object width="480" height="385"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/sWlJV03Vi-Q&hl=it_IT&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/sWlJV03Vi-Q&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="385"></embed></object><br /><br />Daniela sceglie:<br /><object width="480" height="385"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/a2LFVWBmoiw&hl=it_IT&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/a2LFVWBmoiw&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="385"></embed></object>Max De Aloehttp://www.blogger.com/profile/10690216778685526593noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-34362082.post-55568380758053522052010-05-08T23:25:00.011+02:002010-05-10T23:25:29.055+02:00BUON COMPLEANNO BRUNO<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBsCXHJyNNpLCWwuyr0IqbLJEHaCV1yV63SJV2jbeuJlnkXzHv0QlM7sBibLp67AKe_Odo0JOTnnkspd3L2dwQGgsiIeEI4DHwCL98KRn8RD0fWRUhkhmL9pGDhaSqDpyEjMiziA/s1600/bruno+de+filippi.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 268px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBsCXHJyNNpLCWwuyr0IqbLJEHaCV1yV63SJV2jbeuJlnkXzHv0QlM7sBibLp67AKe_Odo0JOTnnkspd3L2dwQGgsiIeEI4DHwCL98KRn8RD0fWRUhkhmL9pGDhaSqDpyEjMiziA/s400/bruno+de+filippi.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5469030994132343122" /></a><br />A metà gennaio. Di questo gennaio freddo e bislacco Bruno De Filippi ci ha lasciati. Nessuno, neanche gli amici più cari, sapevano che era veramente così malato. <br />Ho suonato l'ultima volta per lui qualche giorno prima a casa sua e non saprò mai se è riuscito ad ascoltarmi. Quel pomeriggio, nella sua camera da letto, ho tirato fuori l'armonica dalla tasca e l'ho salutato inevitabilmente con 'Ma l'amore no', il brano di Giovanni D'Anzi che lui seppe rendere unico in quella versione jazz registrata a New York con Don Friedman. Lo stesso brano che gli feci sentire 20 anni prima nel nostro primo incontro. Lo stesso brano che suoniamo insieme nel video riportato qui sotto e che abbiamo realizzato in Abruzzo nell'estate 2008 al Festival Pineto Jazz Accordion.<br />Bruno ha suonato con tutti i più grandi musicisti e ovunque. Con Mina (per la quale scrisse Tintarella di Luna), Celentano, Milva, Pino Daniele ma soprattutto con Louis Armstrong, Gerry Mulligan, Barney Kessel, Astor Piazzolla e chissà quanti altri. Bruno ha suonato in 60 anni di musica con tutti. Il suo grande pregio era quello di sapere fare musica con tutti e per tutti. Per lui non contava il curriculum di chi avesse di fianco o quanto fosse opportuno suonare o non suonare con musicisti che non fossero del suo rango ma solo fare musica, regalare emozioni. A una jam-session non si è mai tirato indietro (come alcune volte fanno i più snob quando pensano che gli altri sul palco non sono della loro stessa risma), prendeva l'armonica o la chitarra e suonava.<br />Oggi la figlia Franca, la compagna Lilly e i fratelli Giorgio, Licio ed Alessio hanno voluto festeggiare il compleanno di Bruno insieme a tanti amici. Come se lui fosse ancora tra noi. In una cascina appena fuori Milano, in mezzo al verde, si è fatta musica insieme, si è mangiato, ci si è incontrati con vecchi amici e conoscenti e soprattutto si è stati bene insieme. Tutti noi sappiamo che Bruno sarebbe stato felice di un compleanno così. A salutarlo un 'Dove vanno a finire i palloncini' di Gorni Kramer e 80 palloncini, uno per ogni suo anno, si sono alzati in cielo. Mentre suonavo il brano di Kramer con la coda dell'occhio ho visto mio figlio Federico che stringeva un palloncino. Raramente ho sentito la vita essere così dolce. <br />In questo post è anche linkato l'articolo-intervista che la cantante e giornalista Eva Simontacchi ha realizzato con la figlia Franca De Filippi per il sito jazzitalia.<br />(cliccate sul titolo in alto 'Buon compleanno Bruno' per visualizzare il link)<br />A qualche amico di Bruno è stato chiesto di aggiungere una testimonianza.<br />La mia è riportata qui sotto.<br />Ciao Bruno, io lo so che non riposerai in pace, ma che continuerai a battere il piede con molto swing enfatizzando il levare. <br /><br /><br /> <br /><object width="480" height="385"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/40mNhh26LwU&hl=it_IT&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/40mNhh26LwU&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="385"></embed></object><br /><br /><br /><br />Ho conosciuto Bruno una ventina di anni fa, all’inizio della mia meravigliosa avventura con l’armonica. L’avevo contattato telefonicamente per sapere se poteva darmi delle lezioni e lui mi disse: “Troviamoci sabato pomeriggio in piazza del cannone a Milano prima del sound check del mio concerto con Franco Cerri e quello che so ti dico ”. E poi aveva aggiunto: “Ma tu suoni già il pianoforte, sei un musicista (ero in realtà uno studente che strimpellava per guadagnarsi qualche soldo) e allora devi darmi del tu perché io do del lei solo in banca”. Così mi ritrovai come d’incanto in un radioso pomeriggio di maggio su una panchina a suonare delle cose insieme a lui. Alla fine mi disse: “Sei impostato bene e hai musicalità ora devi solo studiare”. Poi prese un sacchetto pieno di suoi CD, dischi in vinile, partiture e un disco di Toots e mi disse: “Questo è un omaggio per te. Io le lezioni di musica non le so dare ma vorrei che queste cose ti siano d’aiuto per studiare tutto quello che puoi e ricordati una cosa sola: con l’armonica devi morirci dentro”. E a scrivere questi ricordi non è facile trattenere le lacrime. Anzi non le sto trattenendo. Poi aggiunse, come se io fossi il suo più vecchio amico: “Il mese prossimo verrà Toots a suonare al Festival di Torino con Cedar Walton, andiamo insieme a sentirlo?”. <br /><br />Da quel giorno Bruno divenne un grande amico e sono sicuro del reciproco. Un amico che continuò a dimostrarmi generosità ed affetto, permettendomi giovanissimo di esibirmi con lui, portandomi al Capolinea di Milano e in tanti altri luoghi per farmi conoscere sempre di più il jazz da dentro e i suoi grandi artefici. Potrei scrivere decine e decine di aneddoti e belle storie su di lui.<br /><br />Solo nei giorni della sua morte, quando tanti mi chiedevano quanti anni avesse avuto, ho realizzato che aveva quasi 40 anni più di me. Strano, perché Bruno ed io in questi vent’anni di amicizia siamo stati così indaffarati dalla musica da fare, dalle cose da raccontarci, dai concerti da vedere insieme e da un’ amicizia sincera e spontanea che non ce ne eravamo mai accorti.<br /><br />Grazie amico mio.<br />_____________________________________________<br />80 palloncini nel cielo per Bruno (foto di Alberto Gottardelli)<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhP__S6Mf5I3PM78ajwK_LWgyjFcoEbFvmwFtJf4Bhyphenhyphenxi6nJGAGwq7ndDLrY2F3Tz46Jhi0z9DJFbrE_ohOoeaGhfzkXBKi-PSMbTIdPrUprftzI3HERbnKxtE2fBID7EqP0ElxcQ/s1600/a+Bruno....jpg"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhP__S6Mf5I3PM78ajwK_LWgyjFcoEbFvmwFtJf4Bhyphenhyphenxi6nJGAGwq7ndDLrY2F3Tz46Jhi0z9DJFbrE_ohOoeaGhfzkXBKi-PSMbTIdPrUprftzI3HERbnKxtE2fBID7EqP0ElxcQ/s400/a+Bruno....jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5469215476055088274" /></a>Max De Aloehttp://www.blogger.com/profile/10690216778685526593noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-34362082.post-66113860337905864182010-04-23T23:21:00.007+02:002010-04-24T00:07:50.065+02:00IL CONCERTO di Radu Mihaileanu (il film da non lasciarsi sfuggire)<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxHjbsAH-GdP5ObYzwxQfDElxZ1YqAXqQI9fSbKn8yonBL8E0GrEqJpfChb9eDJl7cPiIfy1uvNC8oJ-8iFcdzddkEXB8ggTSmxgm-dIU9hGz1jUYEk7CmzGt2v9V3P89q4VehDw/s1600/Il-Concerto-Foto-Dal-Film-01_tn%5B1%5D.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 120px; height: 120px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxHjbsAH-GdP5ObYzwxQfDElxZ1YqAXqQI9fSbKn8yonBL8E0GrEqJpfChb9eDJl7cPiIfy1uvNC8oJ-8iFcdzddkEXB8ggTSmxgm-dIU9hGz1jUYEk7CmzGt2v9V3P89q4VehDw/s400/Il-Concerto-Foto-Dal-Film-01_tn%5B1%5D.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5463455743511632754" /></a><br /><br />"Il concerto" è un film da non perdere. E siccome non sono un critico cinematografico non dovrei scrivere oltre ma ho talmente riso e goduto nel vedere questa sera questo film al cinema che non posso non pregarvi in ginocchio di scovarlo in qualche sala di seconda visione (non penso che sia mai passato in qualche Multisala gestito dall'impero Medusa) e di vedervelo. Anzi, di STRAgodervelo. Mi verrebbe voglia di giurarvi un "soddisfatti o rimborsati" ma poi ci ripenso riflettendo che i film con De Sica e Boldi sono i più visti in Italia.<br />Il regista de "Il concerto" è il rumeno Radu Mihaileanu, lo stesso pazzo visionario, amante della burla e dell'irreverenza amara di "Train de vie". "Il concerto" è un film di rara ironia e trascendente divertivento. Un film che sa giocare anche sul sentimento e sulla storia di ieri e di oggi raccontandoci attraverso il sorriso la missione assurda di orchestrali russi che vanno alla conquista di Parigi per rappresentare quel capolavoro di Cajkovskkij che è il concerto in re maggiore n.35 per violino e orchestra. E il regista gioca molto con i rimandi a Kusturica e alla felliniana "Prova d'orchestra" anche se ai cinefili meno attenti non scapperà l'idea della ricostruzione del gruppo musicale nel "The Blues Brothers" con Dan Aykroyd e John Belushi. <br />La miscela assurda di musica klezmer, gitana e classica è stravagante ma funzionale alla finzione cinematografica. <br />Insomma andatevi a cercare delle critiche serie sul web o, ancora meglio: non cercate nulla e andatevelo a vedere.<br /><br />P.s. a chi potesse importare la scena dei musicisti russi che chiedono la diaria all'impresario francese nell'hotel mi ha creato delle convulsioni di risate che non provavo dal 1986 dalla mitica scena di Raffaele Guido che lancia la mela di Sergio Broglia dalla finestra della nostra aula al liceo. Ma mi rendo conto che frega proprio a nessuno (neanche a Sergio Broglia).<br /><br /><br /><br /><br /><object width="480" height="385"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/to82iCwcq00&hl=it_IT&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/to82iCwcq00&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="385"></embed></object><br /><br /><br/><br /><br /><object width="480" height="385"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/3PJCb9BzJyQ&hl=it_IT&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/3PJCb9BzJyQ&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="385"></embed></object>Max De Aloehttp://www.blogger.com/profile/10690216778685526593noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-34362082.post-51611892430015542152010-03-12T12:53:00.006+01:002010-03-12T13:10:11.322+01:00l'amour toujours l'amour<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifsZJSQ6p1Z_sI9o0R8BPeOHjm0wUXUYlJds6XFZGdNYe5ZEEjgqf8dvzuaJDaasvLFz1W2H083FJUFgCdDJhoQMjy6mYlBKt3aZC7GongyjnrXYFaVceVvF5R34I_hzQAosXvAw/s1600-h/images%5B2%5D.jpg"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 127px; height: 71px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifsZJSQ6p1Z_sI9o0R8BPeOHjm0wUXUYlJds6XFZGdNYe5ZEEjgqf8dvzuaJDaasvLFz1W2H083FJUFgCdDJhoQMjy6mYlBKt3aZC7GongyjnrXYFaVceVvF5R34I_hzQAosXvAw/s400/images%5B2%5D.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5447718300673847570" /></a><br /><br />L'amour toujours l'amour<br /><br />(basta cliccare sopra, sul titolo per vedere il video)<br /><br />buon divertimento<br /><br />maxMax De Aloehttp://www.blogger.com/profile/10690216778685526593noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-34362082.post-86672403775909640032010-03-09T01:39:00.007+01:002010-03-09T02:07:50.902+01:00LETTERE DI CONDANNATI A MORTE DELLA RESISTENZA ITALIANA (mai vicino ai libri di Bruno Vespa e.... Pierluigi Bersani)<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzIzqjtfUP-F0GF3UsHBWhFij7f5iuc9JowcPi33LEcpoWns6qA2fzYoeQJEQUjF8G40f8VLN_IhVeFa9CG_12E1OESnXYPxNKjQWf6TylRZ-s22bwM57IcEcpYEREZJfYtBeyBA/s1600-h/images%5B3%5D.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 72px; height: 118px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzIzqjtfUP-F0GF3UsHBWhFij7f5iuc9JowcPi33LEcpoWns6qA2fzYoeQJEQUjF8G40f8VLN_IhVeFa9CG_12E1OESnXYPxNKjQWf6TylRZ-s22bwM57IcEcpYEREZJfYtBeyBA/s400/images%5B3%5D.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5446430734690492178" /></a><br />Gallarate- notte tra l'8 e il 9 marzo 2010 – con la musica di Kenny Wheeler che suona sotto.<br /><br />Leggendo dei passi di "Lettere di condannati a morte della Resistenza Italiana"<br /><br /><br />Esistono i libri sulla filosofia Zen, i discorsi di Sant’Agostino, le massime affascinanti di San Francesco. Poi c’è la filosofia laica, c’è la poesia di ogni ordine e grado che spesso ci dipinge il mondo da una prospettiva che solo un grande poeta sa cogliere. Esiste la forza della parola che ci coglie di sorpresa e ci fa schiantare al suolo per il suo fascino. Ma la parola ha anche la sua vuotezza, la sua inutilità. Spesso usata a caso, vituperata, scollegata dalla realtà. Bestemmiata, storpiata. Usata per l’ovvio. Per un risultato di una partita. Per una barzelletta razzista. Per uno sterile dibattito politico. Per offendere. Esistono libri di ogni tipo, forma, lingua, storia, bellezza ma questo libro è assoluta verità. Al di là di ogni connotazione politica questo è un libro che va letto come la massima espressione dell’uomo nel rapporto prima di tutto con sè stesso e con la morte. Le ultime vere parole. Quelle che hanno l’essenza ultima. Senza barare. Senza ritorno.<br />Questo libro ci insegna il coraggio che ha avuto gente semplice nell’affrontare la morte per un’idea. Un concetto perso, distrutto e lontano anni luce, sostituito dai corpi tonici e ammiccanti dei protagonisti di facebook. Sostituito da noi che non vogliano invecchiare mai. Da ragazzi che dopo i trent’anni vivono con la mamma e il papà con una bella auto e un lavoro a cui non danno senso, senze idee e senza coglioni. E siamo bene o male tutti noi. Ma sono anche le generazioni precedenti, quelle dipinte meravigliosamente bene nella poesia "Alla madri" di Pasolini che spesso ci hanno cullato nell'idea del nulla e dello star bene fine a sè stesso.<br />Questo libro è l’unico libro che ho letto nella mia vita che parli di VERO AMORE.<br />Sembrerà un libro spietato e drammatico ma dietro quelle parole si sente forte il senso ampio da dare alla vita. <br />E’ un libro che c’insegnerà a sorridere ancora di più alle cose che valgono. E’ un libro che c’insegnerà a riconoscere le belle persone. Da leggere qua e là nei momenti vuoti per ritrovare la forza di chi ha avuto coraggio e determinazione. E ‘ un libro di VERO AMORE. Amore per la vita.<br />Da avere assolutamente nella propria libreria, anche se votate Berlusconi. <br />Non c'entra nulla cosa votate (o quasi!!!) per apprezzare questo libro. Ma attenti, se lo mettete vicino a quello di Bruno Vespa prende fuoco (quello di Bruno Vespa). Ma anche di fianco a quello di Bersani fa una pessima figura (quello di Bersani). <br /><br />buonanotte, maxMax De Aloehttp://www.blogger.com/profile/10690216778685526593noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-34362082.post-37202704345967351342010-03-01T23:32:00.003+01:002010-03-30T13:07:32.974+02:00MAURO PAGANI AD ANNOZEROMauro Pagani ad Annozero<br /><br />Finalmente un po' di razionalità ed intelligenza in televisione.<br />Forse ha ragione il grande poeta Giuseppe Conte, se il mondo lo governassero i poeti e i musicisti sarebbe un mondo migliore.<br />Basta che non lo governino i santi, aggiungerei io.<br />Buona visione a tutti<br />Max <br /><br /><br /><object width="480" height="385"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/rtCtqWlk1U0&hl=it_IT&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/rtCtqWlk1U0&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="385"></embed></object>Max De Aloehttp://www.blogger.com/profile/10690216778685526593noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-34362082.post-59431275293797199392010-02-28T13:56:00.002+01:002010-02-28T14:09:57.469+01:00COMUNQUE LA PENSIATEComunque la pensiate. Un ricordo banale da un piccolo blog a un ragazzo morto.<br />In questa giornata piovosa di fine febbraio non so perchè il ricordo è andato a Carlo Giuliani. E il pensiero va anche alla madre Haidi che ho avuto l'occasione d'incontrare in due occasioni durante lo spettacolo in cui suonavo POR LA VIDA.<br />In una delle due repliche teatrali con lei c'erano anche le madri argentine di Plaza de Mayo. Madri unite nell'orrore della morte di un figlio. La più grande tragedia, immagino, che un essere umano possa vivere. Ed era imbarazzante quasi essere lì semplicemente a suonare per loro.<br />Mi ricordo perfettamente quel giorno di quell'estate 2001. Molti miei amici erano a Genova e io miseramente a fare un week end in montagna. Mi ricordo i telegiornali. La tragedia della morte. Una morte che ha perso ogni tipo di rispetto nel massacro ordinato poche ore dopo nella scuola Diaz e nella caserma di Bolzaneto.<br />Comunque la pensiate, al di là delle idee politiche, un ricordo va a Carlo Giuliani in questo giorno di fine febbraio.<br />max <br /><br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/N9USw-inz2Q&hl=it_IT&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/N9USw-inz2Q&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object>Max De Aloehttp://www.blogger.com/profile/10690216778685526593noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-34362082.post-58317033139004368022010-02-21T20:09:00.003+01:002010-02-21T20:21:03.278+01:00dove finisce la pioggia e comincia la malinconia?"In questo nostro mondo le 'cose che sappiamo' e 'le cose che non sappiamo' sono fatalmente inseparabili come gemelle siamesi, e la loro stessa esistenza è confusione.<br />Confusione, confusione.<br />Chi può distinguere il mare da ciò che vi si riflette? o dire dove finisce la pioggia e comincia la malinconia?"<br /><br />MURAKAMI HARUKI da "La ragazza dello Sputnik"<br /><br /><br /><br /><br />BILL CARROTHERS & MAX DE ALOE<br />live - LIUC Castellanza - 13 novembre 2009 - <br />"Dolphin Hotel" + "A sort of dance"<br /> music inspired by the novels of murakami haruki<br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/F26Ox1m_JRE&hl=it_IT&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/F26Ox1m_JRE&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object>Max De Aloehttp://www.blogger.com/profile/10690216778685526593noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-34362082.post-3647334285424509072009-12-11T12:20:00.003+01:002009-12-11T12:25:14.706+01:00MUSICA DENTRO<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2XFFYvVXe1cv0ehLyQc2-LSBrLM8iBAVgDQsWXJPvD_3f16grNpV1s7V3it26y1B-ak9gHx8zpzxoeCXz4l0D6bj5TH2AU6WCseahQqlzwPQ-u757mk_kUZVz_AW0SjFBmLgEoQ/s1600-h/musicadentro.paolofresu.jpg"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;width: 87px; height: 136px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2XFFYvVXe1cv0ehLyQc2-LSBrLM8iBAVgDQsWXJPvD_3f16grNpV1s7V3it26y1B-ak9gHx8zpzxoeCXz4l0D6bj5TH2AU6WCseahQqlzwPQ-u757mk_kUZVz_AW0SjFBmLgEoQ/s400/musicadentro.paolofresu.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5413938157167169842" /></a><br /><br />Che libro compro per avvicinarmi al jazz? Una domanda che alcune volte mi è stata rivolta da amici o allievi. Spesso rispondo di ascoltare, ascoltare e basta. I tomi sulla storia del jazz un po’ spaventano e spesso portano lontano. Per innamorasi di una donna non è necessario leggere “Innamoramento e amore” di Alberoni. Succede. Succede e basta. Poi, forse, scopriamo che potrebbe essere bello leggere Sandro Penna, Giorgio Caproni, Eugenio Montale, Pablo Neruda, Catullo e molti altri ancora e ritrovarci a scoprire quanto questi poeti siano stati così geniali e profondi nel raccontarcelo lo stesso amore che stiamo vivendo giorno per giorno. E come in una magia il nostro amore reale è proiettato tra le parole scritte. Immortalato per sempre. Ci crogioliamo in questa sensazione che non vuole spiegare ma che riesce ad amplificare i nostri sentimenti.<br />Se proviamo ad ascoltare la musica possiamo scoprire di innamorarci della musica stessa. Ne possiamo rimanere incantati. Il libro di Paolo Fresu, Musica Dentro, appena uscito per Feltrinelli, è un libro che non ci spiega nulla, ma che sa rapirci con quella semplicità e nello stesso tempo genuina profondità che da sempre contraddistingue il modo di approcciare la musica per questo trombettista.<br />Con la scrittura Fresu riesce a proseguire il suo discorso musicale. Una sola apparente semplicità nasconde l’amore per la curiosità. Curiosità intellettuale e umana. Unico vero motore per l’esistenza di un artista. Lontano da concettualismi e dal nozionismo Musica Dentro regala la semplicità dell’innamoramento di un uomo per la musica. E attraverso questo processo, in una sorta d’identificazione, scopriamo non solo qualcosa di più di questo musicista che è partito dalla sua terra di Sardegna e ha portato il jazz italiano in tutto il mondo, ma ritroviamo un modo romantico e affascinante di vivere l’arte a tutto tondo. Fresu non ci teorizza l’amore per la musica, ma ce la fa vivere così come Montale nella poesia “Ho sceso, dandoti il braccio, un milione di scale” sa fotografare l’amore fino nella sua profonda essenza. Sembra strano ma, per sapere qualcosa di più sulla musica e non solo sul jazz, vi suggerirei questo libro proprio perché non sa dirci nulla di più di quello che già c’è dentro la musica. <br />Buona lettura. Anzi, buon ascolto.<br />Max De AloeMax De Aloehttp://www.blogger.com/profile/10690216778685526593noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-34362082.post-26954331461055149082009-09-29T10:38:00.005+02:002009-09-29T10:53:41.293+02:00GALLARATE JAZZ FESTIVAL 2009<em>Ciao a tutti. Come tutti gli anni pubblico sul blog la programmazione del Gallarate Jazz festival di cui noi del Centro Espressione Musicale di Gallarate curiamo con attenzione e passione la programmazione. Buona Musica a tutti.<br />Max</em><br /><br /><br /><br /><br /><br />TEATRO CONDOMINIO VITTORIO GASSMANN<br />GALLLARATE JAZZ FESTIVAL 2009<br />settima edizione<br /><br /><br /><br />A cura del Comune di Gallarate – Assessorato alla Cultura<br />Eventi collaterali e coordinamento tecnico – Fondazione Culturale “1860 Gallarate Città”<br />Direzione Artistica: Centro Espressione Musicale – Gallarate<br /><br /><br />VENERDI’ 9 OTTOBRE 2009<br /><br />Ore 21.30 – Teatro Condominio Vittorio Gassman<br /><br />- Apertura con la proiezione del video "Free-form" di Alexander Chiattini<br />(in prima assoluta su commissione dal Gallarate Jazz Festival) <br /><br />- FRANCESCO CAFISO ITALIAN QUARTET<br /><br />Francesco Cafiso – sax contralto<br />Dino Rubino – pianoforte<br />Riccardo Fioravanti – contrabbasso<br />Stefano Bagnoli - batteria<br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/-DCoSHXRu2E&hl=it&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/-DCoSHXRu2E&hl=it&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br /><br /><br /><br /><br />SABATO 10 OTTOBRE 2009<br /><br />Ore 10.30 – Teatro Condominio Vittorio Gassman<br />(riservato alla scuole superiori gallaratesi)<br />- LUCA CHIARALUCE presenta il concerto jazz multimediale dal titolo “Itinerario”<br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/c0uWRFhEEmY&hl=it&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/c0uWRFhEEmY&hl=it&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br /><br /><br /><br /><br />Ore 17.00 - Sala Conferenze Teatro Condominio Vittorio Gassman<br /><br />- Presentazione del libro fotografico di Patrizio Gianquintieri "My Jazz - Immagini ed emozioni" <br /><br /><br />Ore 21.30 – Teatro Condominio Vittorio Gassman<br />- LUCA CHIARALUCE presenta il concerto jazz multimediale dal titolo “Itinerario”<br /><br />- SCOTT HAMILTON QUARTET<br />Scott Hamilton – sax tenore<br />Daniele Gorgone – pianoforte<br />Luca Pisani - contrabbasso<br />Alessandro Minetto – batteria<br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/x3ZSXjzksmo&hl=it&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/x3ZSXjzksmo&hl=it&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br /><br /><br /><br />- intorno a mezzanotte: Jam Session nel ridotto del Teatro Condominio<br />(ingresso libero)<br /><br /><br /><br />DOMENICA 11 OTTOBRE 2009<br /><br />Ore 10.30 – Galleria d’Arte Moderna (Viale Milano, 21 - Gallarate)<br /><br />- lo scrittore FLAVIO CAPRERA presenta il suo nuovo libro edito da Mondadori “Jazz 101” (La storia del jazz in 101 dischi) a seguire il concerto.<br /><br />- MARCO GAMBA SERGIO ORLANDI DUO <br />Presentano “Remembering Nino Rota” (nel trentennale della sua scomparsa)<br /><br />Marco Gamba – contrabbasso<br />Sergio Orlandi – tromba <br /><br />Ore 18.00 – Sala Conferenze Teatro Condominio Vittorio Gassman<br />- Conferenza-incontro “CARTA BIANCA A MICHEL GODARD”<br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/1xuxzJkuJWI&hl=it&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/1xuxzJkuJWI&hl=it&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br /><br /><br /><br />Ore 21.30 – Teatro Condominio Vittorio Gassman<br /><br />- Apertura con la proiezione del video "Untitled" di Fabio Montagnoli, Donato Fusco, Mattia Pirini e Francesco Pirini<br />(in prima assoluta su commissione dal Gallarate Jazz Festival)<br /><br />- GABRIELE PEZZOLI TRIO presenta “Rendez Vous”<br /><br />Gabriele Pezzoli - pianoforte<br />Cédric Gysler - contrabbasso<br />Roberto Titocci - batteria<br /><br />- FRANCESCO D'AURIA E MAURIZIO ALIFFI sestetto - ospite MICHEL GODARD<br /><br />Michel Godard - basso tuba e serpentone<br />Maurizio Aliffi - chitarra<br />Francesco D'Auria - batteria e percussioni<br />Marco Ricci - contrabbasso<br />Luca Gusella - marimba<br />Beppe Caruso -trombone e tuba<br />Roberto Martinelli - clarinetto e sax contralto<br /><br /><br />Inizio concerti ore 21.30 - Ingresso € 6,00 – abbonamento per le tre serate € 15,00<br /><br />Informazione presso il Teatro del Popolo :<br />Via Palestro, 5 – Gallarate - Tel: 0331.784140<br />fondazione@comune.gallarate.it<br />info@centroespressionemusicale.comMax De Aloehttp://www.blogger.com/profile/10690216778685526593noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-34362082.post-40483443789088150962009-09-18T00:11:00.002+02:002009-09-18T00:32:25.537+02:00IL MINISTRO BRUNETTA E L'INVETTIVA CONTRO I MUSICISTIMi avevano descritto il video. E per quanto ero preparato, per quanto questi anni ci abbiamo preparato al delirio più assoluto non avrei mai pensato. Non siamo mai abbastanza pronti. La realtà ci sorpende sempre.<br />Cosa scrivere? Come commentare? Scriviamo al ministro Brunetta che per i citati Vivaldi e Mozart le cose non stavano esattamente come dice lui? Ci chiediamo se le risate di sottofondo siano risate di consenso o di spettatori increduli davanti alla follia? Ci mettiamo a spiegare ai nostri politici le politiche culturali che esistono in Francia, Germania, Norvegia, Svezia.<br />A quanto la musica sia aiutata da quei governi? Quanto la cultura abbia un significato nella coscienza e nella crescita di un Paese? Politiche culturali? Musica, arte e cultura come crescita civile? <br />Sono concetti vecchi e come dice Brunetta bisogna stare sul mercato e allora aspettiamo la prossima puntata di X FACTOR e che anche Vivaldi e Mozart si fottano!!!!<br /><br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/CeVr6YvEmtM&hl=it&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/CeVr6YvEmtM&hl=it&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object>Max De Aloehttp://www.blogger.com/profile/10690216778685526593noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-34362082.post-12699760788425492792009-09-18T00:09:00.001+02:002009-09-18T00:54:15.562+02:00MY JAZZ IMMAGINI ED EMOZIONI<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1fm_14nlxuknV338f7b7Dj3ZZzyWK6Ysze6vd9kx01QLnfYPGh5v1qAB9PgtUxzhdc8-ETZlcTt69AEhungf9Xy6UfJ71iVv1kCbmGq9dZvhtmXrvd91vVtYD7vGMrvKjV2ZsKA/s1600-h/25.jpg"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 267px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1fm_14nlxuknV338f7b7Dj3ZZzyWK6Ysze6vd9kx01QLnfYPGh5v1qAB9PgtUxzhdc8-ETZlcTt69AEhungf9Xy6UfJ71iVv1kCbmGq9dZvhtmXrvd91vVtYD7vGMrvKjV2ZsKA/s400/25.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5382573454650956002" /></a><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQI4nRGOTK31ZUb2x-5uMfh0D3HXztUAhKBuhZ1BHojs-xQDpiYomh0nYGwSFe55OaggkDlLCJIGjBUqVkUgxcZSeA_ldHlTNtynjk6iGJxGFvRbAsFi1LLz2igtn0mijueCkC0w/s1600-h/18.jpg"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 267px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQI4nRGOTK31ZUb2x-5uMfh0D3HXztUAhKBuhZ1BHojs-xQDpiYomh0nYGwSFe55OaggkDlLCJIGjBUqVkUgxcZSeA_ldHlTNtynjk6iGJxGFvRbAsFi1LLz2igtn0mijueCkC0w/s400/18.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5382573446326013762" /></a><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnkhzjUJngFTRAky3_HTIhxlBQy08W_PTyXNrUx28-7miSAYPrf6XYNvILrAXsueqZam2s6W7BXwAMnxQtCLVUsH3c3_vqZmRLamvyYLQjlxfN0Bfuu0KEX99_44r3a9ZoBxla7g/s1600-h/7.jpg"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 267px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnkhzjUJngFTRAky3_HTIhxlBQy08W_PTyXNrUx28-7miSAYPrf6XYNvILrAXsueqZam2s6W7BXwAMnxQtCLVUsH3c3_vqZmRLamvyYLQjlxfN0Bfuu0KEX99_44r3a9ZoBxla7g/s400/7.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5382573444456116146" /></a><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNWenXzW_q-4AVugA-8Bq1UO1bGUHcjYIaAbFwFs34hnCWN4egCIQynqqpFrn5iiDaieAMTflxGK4AWPI5UhZV40TqRXSMLJkEYsUt3hlNxg1qu7SXhf5jXn0Xvr4n3nAfutLrUA/s1600-h/4.jpg"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 267px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNWenXzW_q-4AVugA-8Bq1UO1bGUHcjYIaAbFwFs34hnCWN4egCIQynqqpFrn5iiDaieAMTflxGK4AWPI5UhZV40TqRXSMLJkEYsUt3hlNxg1qu7SXhf5jXn0Xvr4n3nAfutLrUA/s400/4.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5382573437505305650" /></a><br />In questi giorni di pioggia che in maniera repentina ci traghettano dalla piena estate all’autunno torno alle pagine del mio blog. La tristezza mette voglia di suonare e quando è ancora più forte di scrivere. L’occasione, che è però tutt’altro che triste, è l’uscita del libro di fotografie “My Jazz – Immagini ed emozioni” dell’amico Patrizio Gianquintieri. Fotografie di musicisti di jazz. Musicisti in bianco e nero. Ora sempre più in nero, senza contorni e sfumature, annichiliti da un mondo sempre più lontano dall’importanza della musica. Basterà guardare il video del post successivo dedicato al discorso farneticante del ministro Brunetta sui musicisti per capire cosa intendo.<br />Ma torniamo al libro di Patrizio di cui senza vezzo ma con entusiasmo ho scritto un’introduzione. Un’occasione qui per riproporrvela sperando che faccia venire voglia a qualcuno di cercare il libro di Patrizio. Chi volesse scrivergli può farlo a gianquintieri@libero.it <br /> <br />Da “My jazz – immagini ed emozioni”<br /><br /><br /> Conosco poco l’arte della fotografia. Ma da sempre sono convinto che esistono due modi, o meglio dire due livelli, di approcciare qualsiasi forma artistica: quella del tecnico che conosce ogni trucco, che vede al di là di dove vede la gente comune, e quella del fruitore curioso e sensibile che gode prevalentemente dell’effetto fascinoso e immaginifico e che spesso si fa coinvolgere dalla mediazione artistica avendo per essa sempre un grande rispetto. <br />I veri amanti della fotografia riescono a vivere i due momenti (e questo penso che sia la cosa più appagante ma richiede sacrifici e molta dedizione). I critici spesso, non sempre per fortuna, si avvalgono solo del primo livello: del tecnicismo, dimenticando il secondo livello che è quello dello stupore avviluppandosi su sé stessi in paginate di critica che spesso ci dicono poco.<br />Io ho imparato con le foto di Patrizio Gianquintieri a vivere il secondo livello di fruizione, quello dell’ incantamento e del mistero. <br />Sarebbe banale ma soprattutto errato dire che Patrizio riesce a cogliere l’attimo.<br />Le sue fotografie non rileggono l’istante del musicista ma ne danno una sua interpretazione, proprio come un jazzista davanti a un brano di Cole Porter o Duke Ellington.<br />Personalmente davanti alle sue foto che ritraggono John Hicks o Abdullah Ibrahim o Reggie Workman non riascolto la musica di questi grandi del jazz ma il modo di Patrizio d’interpretarla, sempre con grande rispetto per l’elemento originale che è il musicista e la sua musica, il musicista e il suo strumento, il musicista e il suo pubblico.<br />Patrizio reinterpreta senza snaturare, senza manipolare la sensazione del momento in un giusto equilibrio. Ecco perché per scrivere queste righe ho messo in sottofondo “Round Midnight” nella versione del quintetto di Miles Davis (cosa che non faccio mai perché non riesco a vivere la musica come un sottofondo), perché l’idea di equilibrio e di mistero nelle foto di Patrizio mi fanno pensare al modo in cui il grande Miles reinterpretava “Stella by Starlight”, “My Funny Valentine” o “Bye Bye Blackbird” .<br />Il genio di Miles stava nelle pause e nel caso di Patrizio, facendo le dovute proporzioni, nell’ombra, in quello che non si vede. In quella macchia scura intorno al musicista e al suo strumento.<br />Patrizio ed io ci siamo conosciuti grazie alle sue foto e alla mia musica, poi con il tempo ho imparato ad apprezzare anche l’uomo, il suo entusiasmo, la sua capacità di andare in profondità, pilotato solo dalle emozioni, da quello che sente sulla pelle.<br />Quando penso a lui a alle sue grandi passioni, che sono la fotografia e il jazz, non riesco a pensare a un professionista della fotografia ma penso sempre, e non so perché, a un anziano marinaio che tutti i giorni deve andare per mare perché il mare è la sua vita e soprattutto perché il vedere la costa dal mare aperto è la cosa che l’emoziona di più. Sempre di più.<br />Max De AloeMax De Aloehttp://www.blogger.com/profile/10690216778685526593noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-34362082.post-43281134753868170922008-12-29T21:23:00.003+01:002008-12-29T21:38:42.305+01:00GIOVANNI SOLLIMA E LA SUA MERAVIGLIOSA CURIOSITA’ CREATIVAGiovanni Sollima. Un nome che ogni tanto mi riecheggiava nelle orecchie. Sapevo che era un violoncellista, ma non molto di più. Avevo sentito frettolosamente qualche brano tratto da un cd, ma mi era rimasto poco della sua musica. Non era sufficiente a dargli un significato. Così lo scorso 12 dicembre sono andato ad ascoltare il suo concerto “We were trees” al Teatro Condominio di Gallarate anche se con un po’ di timore. Non nego che avevo paura di trovarmi davanti un Giovanni Allevi al violoncello.<br />Invece sono rimasto assolutamente folgorato dalla sua musica.<br />Il progetto che presentava lo vedeva accompagnato dai Kaleidoskop Solistenensemble, un gruppo di giovanissimi e preparatissimi musicisti prevalentemente tedeschi. La maggior parte avranno avuto meno di 25 anni. Solo archi, sei violini, due viole, due violoncelli e un contrabbasso, diretti da Julian Kuerti.<br />Oltre a Sollima, come solista un altro violoncello, quello dell’altrettanto sorprendente Monika Leskovar .<br />Diverse sono le cose che mi hanno lasciato completamente esterrefatto in questo concerto.<br />Prima di tutto la capacità compositiva di Sollima che sembra aver veramente trovato un punto di unione non solo di diverse generi musicali, ma soprattutto di culture e arti differenti. Un melting pot che ti travolge e dove è lampante che commistione non fa rima con moda. In Sollima entrare e uscire da un genere all’altro non è mai pretestuoso o forzato come spesso, spessissimo accade. La sua musica ci fa sentire veramente in un terzo millennio musicale dove la grande tradizione della composizione classica si fonde con la musica etnica mentre la ripetitività di alcuni moduli del minimalismo del secolo scorso fanno da spunto a invenzioni che vanno a braccetto con il rock. <br />Non mancano virtuosismi su melodie arabeggianti per poi far spuntare echi di un pop alla Beatles. <br />E tutto presentato con sincerità. Mentre ascoltavo Sollima, che se la godeva sul palco con la sua musica, mi era lampante la sua formazione musicale. <br />Insomma attraverso la sua musica mi sembrava di conoscere questo musicista da sempre. Di rivederlo nella sua cameretta mentre studiava da ragazzino. Da una parte i vinili di Rostropovich e dall’altra i cd di Emerson, Lake e Palmer o dei Traffic. Gli studi classici, la composizione ma anche l’amore per altre musiche. Forse anche molti dissidi interni contro la rigidità del mondo della musica classica che ha comunque frequentato con successo e talento. <br />Un uomo che nella sua vita avrà sempre avuto curiosità per ogni forma di cultura: dal punk inglese al jazz. <br />Oltre al lato compositivo mi ha colpito il fatto indubbio che strumentalmente questo musicista è veramente bravo. Non c’è molto da dire. Io per anni mi sono emozionato nell’ascoltare il piglio sicuro del lettone Mischa Maiski, ma senza confronti, che non sono in grado di fare, il nostro Sollima non mi ha fatto avere rimpianti. In lui il virtuosismo non mi è sembrato mai fine a sé stesso. Arriva al pubblico abbandonando la ridondanza, la visione circernse, la noia di chi si suona addosso compiacendosi.<br />Terzo elemento che mi ha affascinato in questo concerto è il fatto che Sollima prenda di fianco a sé un’altra grande e virtuosa violoncellista, ma non per fare una gara e dimostrare al pubblico quanto sono bravi o addirittura per dimostrare che lei è brava, ma lui di più. L’obiettivo che traspare è solo quello di fare musica per emozionarsi ed emozionare: come Cannombal e Trane nel sestetto di Miles di “kind of blue”. <br />Quarto e poi basta, altrimenti sembra che Sollima sia mio cugino (anzi in realtà non ho avuto neanche il piacere di conoscerlo – anche perché dopo concerti così le parole sono inutili) è quanto sia capace di trasmettere positività ai giovani musicisti che suonano con lui. C’è concentrazione ma anche sorrisi, qualche risata e un affascinante trasporto. Tutto questo grazie anche all’energia del direttore dell’ensemble. Tutto molto autentico. Raro di questi tempi. <br />Come sapete non sono un critico musicale, ma solo un musicante che si limita ogni tanto a scrivere le proprie impressioni su questo blog, ma se vi capita, per quanto può valere il mio suggerimento, andate ad ascoltare questo progetto di Giovanni Sollima dal vivo.<br /><br />Buon Anno a tutti<br />Max De Aloe<br /><br /><br />GIOVANNI SOLLIMA PLAYS JIMI HENDRIX <br /><object width="480" height="295"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/8QAYhDdn1us&hl=it&fs=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/8QAYhDdn1us&hl=it&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="295"></embed></object>Max De Aloehttp://www.blogger.com/profile/10690216778685526593noreply@blogger.com2