22 luglio 2007

Storie di pianisti ed orsacchiotti (di Eddie Fragolino)

In una notte buia e tempestosa un noto musicista di jazz (è evidente che non sono io) s’imbatte su You Tube nelle performances pianistiche di un capelluto pianista accompagnato dal suo fido orsacchiotto. Ne rimane talmente impressionato che descrive per filo e per segno l’accaduto. E dopo aver letto qualche mio post mi invia il suo divertente scritto. Una così dettagliata descrizione di quello che questo pianista è riuscito a fare merita di essere letta. Però devo dire al nostro Eddie Fragolino (?!?) che ha firmato questo simpatico post che il cachet del pianista protagonista del suo articolo è ormai più del doppio di quello che ha citato.

Ospito così sul mio blog questo post di Eddie Fragolino. Buona Lettura




Cari amici, ho saputo che un certo pianista, oggi famosissimo e superpagato ( buon per lui ) non si accosta al piano se non ha il suo orsacchiotto sul leggìo, poi descrive la sua esperienza con il problema dell'ansia e il pubblico, composto in buona parte da ragazzine, resta in silenzio partecipando emotivamente al racconto accorato dell'artista sul palco.

Intanto sono già passati dieci minuti e di musica non si è sentito neppure una nota! Poi il nostro eroe, pago di aver catturato l'attenzione del suo pubblico, si siede davanti alla tastiera con la corvina testa leonina quasi sulle ginocchia, e dopo aver fatto volteggiare più volte la mano nell'aria finalmente tocca la tastiera e fa "plìn plìn", seguito da una pausa di parecchi secondi prima di procedere a suonare. Siamo già al 23' e di note c'è ne sono state soltanto due.

Finalmente tutte e due le mani, sempre dopo aver volteggiato come gabbiani, si posano sui tasti e, accompagnato da un profondo e soffertissimo sospiro, con gli occhiali traballanti sul naso, ecco il primo geniale accordo : triade di Do ! Da lì parte una progressione a cui neppure Tatum ispirato avrebbe mai pensato : prima misura Do triade, seconda misura Sol triade, terza misura Re minore e quarta ancora Do, poi arpeggino con pedale ! Fantastico...il nostro eroe è riuscito a suonare circa quattro misure quasi a tempo, senza minimamente sfiorare una nona, settima o undicesima...e senza melodia ! Non ci aveva pensato mai neppure Ellington.

Al 30' appare la melodia e, udite udite, perfettamente conforme agli accordi ! Pensate amici miei, anche lì il nostro amico riesce a inventare una melodia tutta basata sulla terza maggiore o quinta negli accordi maggiori e addirittura una terza minore e tonica nei minori...

Come avrà fatto a inventarsi una roba del genere ? Scoprirò in seguito da una sua intervista a otto colonne che lui non improvvisa mai, alla carlona come fanno tutti gli altri, ma ci pensa anche due mesi prima di scrivere qualcosa. Ah, ecco come ha fatto ! Non sarebbe stato possibile creare una cosa così, sul momento...La melodia va avanti un pò e si arriva al 41'. Arpeggino finale in Sol maggiore ( triade ) e, dopo lunga pausa e mani volteggianti, gran bel Do triade finale, leggermente tremolato per poi chiudere il capolavoro con una nota altissima e singola, il Do.

E' il 43' e il numeroso pubblico esplode in un lungo applauso con il quale si arriva al 45'. L'artista si alza, sorride mestamente, si avvicina al microfono e parla per cinque minuti del suo rapporto difficile con la madre con conseguenti intolleranze alimentari. Le ragazzine hanno i lucciconi agli occhi e i loro fidanzatini le abbracciano stringendo loro la mano. Al 51' l'amico si siede di nuovo accarezzando l'amato orsacchiotto e dopo l'ormai consueto volteggiare delle mani suona un bel Fa maggiore con arpeggino, poi, per non voler staccare troppo con il brano precedente, si inventa una progressione molto simile però in Fa e di durata doppia, cioè di circa otto misure. Dico circa perchè, da grande strumentista che è, riesce talvolta a suonare battute di tre quarti e mezzo o quattro e quasi, come se fossero normali. Amici, ci vuole maestria, altro che !

Le teste degli spettatori ondeggiano mentre nel teatro le triadi e gli arpeggini svolazzano libere come farfalle al sole di Maggio...che magìa ! Al 63' un grande arpeggio di Do, questa volta con una settima voluta fortemente, sfocia in un magistrale e definitivo Fa - La - Do con Fa altissimo, singolo, quasi a perdersi nell'aria. Trionfo ! Tutti in piedi a urlare BIS ! BIS !
Il maestro sorride e si risiede. Dato che è un bis, risuona il brano precedente, però più lento e procede stancamente fino all'accordo finale che però cambia, stavolta. Il Fa singolo e altissimo sparisce per fare posto ad un tremolo sempre di Fa ma sui bassi. Sembra il temporale e le fanciulle si spaventano un poco, per poi rasserenarsi quando il nostro eroe si arresta un attimo e si gira verso il suo adorante pubblico, sorridendo con la timidezza di un bambino, poi immancabile arriva l'ultimo suono...ma non dal pianoforte, bensì dalla sua voce. "Grazie" dice sommesso e scompare leggermente ingobbito, con orsacchiotto sotto il braccio, dietro le quinte. Dove lo attende una bella busta con diecimila euro netti e una limousine per portarlo in albergo.

Poco lontano in un altro teatro, un distinto signore nero americano sui settant'anni ( cinquanta dei quali trascorsi in giro per il mondo accompagnando gente come John Coltrane, Art Blakey, Dizzy Gillespie, Wes Montgomery, Johnny Griffin, Freddie Hubbard etc. ) dal nome un pò british, Mr. Cedar Walton, termina il suo concerto dedicato a Monk, applaudito con calore dai 156 spettatori paganti e va in camerino per cambiarsi, scoprendo che oltre alla busta con il cachet di 1'000 dollari è sparito anche l'orsacchiotto che aveva comperato in autogrill per la nipotina a Detroit. Spera anche di trovare un passaggio per tornare in hotel.

EDDIE FRAGOLINO

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