2 ottobre 2008

LIRICO INCANTO




Carissimi amici frequentatori di blog, oggi 2 ottobre esce nei negozi il mio nuovo cd dal titolo "Lirico Incanto". E' un omaggio ad alcune arie d'opera di Puccini, Verdi e Leoncavallo suonate secondo il mio modo di "sentire" e quello dei meravigliosi compagni di questo viaggio musicale che sono Roberto Olzer al pianoforte, Marco Mistrangelo al contrabbasso e Nicola Stranieri alla batteria.

Paolo Fresu ci ha regalato delle meravigliose note di copertina che trovate oltre che nel cd anche riportate qui sotto.
Spero che ascoltiate "Lirico Incanto" o di vedervi a qualche nostro concerto.
Sul mio nuovo sito trovate anche le date di varie interviste radiofoniche e concerti trasmessi.
Buona Musica, max








LINER NOTES DI LIRICO INCANTO - A CURA DI PAOLO FRESU

Da diversi anni il jazz italiano si interroga sulla propria identità e traduce questa curiosità in musica di qualità. Ci si interroga sempre più spesso su quello che deve essere il rapporto tra contemporaneità e tradizione e su quel senso attuale di un jazz che deve essere dinamico ed in movimento perenne.
Non è difficile del resto individuare nel nostro patrimonio cultural-musicale cibo vitale per alimentare il famelico bisogno di stimoli e sono sempre più convinto che il successo del jazz italiano all’estero derivi da questa sua capacità di relazionarsi con il vasto repertorio della propria storia che, rispetto ad altre nazioni europee, è molto più ricco ed eterogeneo.
Di certo l’Opera è una tradizione forte e radicata che finalmente si esprime anche fuori dai luoghi intoccabili. Se i teatri lirici sembrano voler restare delle roccaforti inespugnabili i supporti dell’home video, le numerose riviste specializzate ed alcuni artisti illuminati hanno contribuito a ridare all’Opera quell’idea di popolare che questa incarnava qualche secolo fa e che sembra essere molto vicina al percorso del jazz che nasce negli anni venti - anch’esso come espressione popolare – diventando successivamente arte elitaria fino a riconquistare oggi il suo carattere originario.
Si potrebbe riflettere a lungo sulle connessioni storiche e culturali di questi due linguaggi apparentemente lontani tra loro ma si scopre che in fondo i punti in comune sono molti.
Già nell’Ottocento la tradizione musicale italiana era fortemente influenzata delle arie dei cantanti virtuosi ed è grazie a ciò che si sviluppa quella musica partenopea che rafforza quel luogo comune dell’Italia come paese del Belcanto.
Se è vero che i primi musicisti di jazz erano di origine italiana è altrettanto vero che Bix Beiderbecke pare essere stato molto attratto da tutta la musica operistica come del resto molti dei suoi colleghi di allora. Se questa nuova musica nasce e si sviluppa in America attraverso l’incontro-scontro dei ritmi africani con la melodia europea questa è di certo quella proveniente dalla tradizione bandistica. Quella degli ottoni e dei fiati che reinterpretavano a loro modo quelle arie di cui si è già parlato.
Il jazz è allora figlio dell’Opera? Forse non completamente ma è certo che le relazioni tra i due linguaggi sono molte.
Trattare oggi il repertorio operistico non è dunque strano anche se potrebbe risultare complesso. L’intrigante operazione fatta da Max De Aloe non è nuova dunque ma è nuovo ed interessante il modo con il quale l’armonicista si avvicina a tale materia trattandola con attenzione e con rispetto.
In LIRICO INCANTO i temi sono eseguiti con quell’approccio filologico che ne fa risaltare l’aspetto drammatico e con quel rigore che ne amplifica le qualità melodiche ed armoniche senza che questo comprometta il delicato rapporto tra scrittura ed improvvisazione.
Trattasi di un vero disco di jazz ed in quanto tale l’ambizione al voler modificare la forma originale della musica poteva essere forte. Max De Aloe ha viceversa compreso che jazz e Opera sono legati da quel sottile filo fatto di storia e di cultura, di migrazioni e di linguaggi che hanno unito i Continenti ben prima che trombe e sassofoni invadessero le strade di New Orleans. Per questo, assieme ai colleghi di questo stupendo viaggio musicale, ha colto nelle belle melodie di Leoncavallo, Verdi e Puccini l’essenza di una musica che vuole, come da sempre è stato, parlare al mondo di una umanità viva e dinamica. Umanità che ha portato la musica fuori dai confini italiani e che oggi ce la rimanda carica di echi e riverberi d’oltreoceano.
LIRICO INCANTO è musica limpida come l’aria. Musica raffinata e coesa che sa di lirismo e di melodia. La stessa che da qualche centinaia di anni rappresenta magnificamente ciò che noi siamo al di la dei generi e degli stili.

Paolo Fresu
Dunkerque, Aprile 2008



3 commenti:

  1. beh,
    già il titolo e l'illustrazione della cover sono bellissime.

    La tua voce,
    la conosco caro Max,
    e le parole di Fresu hanno amplificato la mia curiosità già bulimica.

    lo cerco,
    lo ascolto e
    ne parlo,

    encantado...

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  2. ciao Max, era da un po' che non passeggiavo tra queste pagine e mi stavo perdendo il tuo nuovo lavoro... oggi esco e vado subito a cercarlo sicuro che mi piacerà da subito! le parole di Fresu non fanno che confermare le mie idee sulla tua musica e il tuo stile.
    ho scoperto ieri che finalmente riusciremo a lavorare insieme il 18 dicembre a monza assieme a valerio (già son diventato il tecnico della filarmonica!)
    intanto buona giornata e tanta merda.
    matteo

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  3. Non ho ancora ascoltato nulla del nuovo cd, tranne il brano sul sito. Confesso che ho un po' paura, sono una "conservatrice" e temo sempre che tu ti metta ad utilizzare qualche diavoleria elettronica di troppo. Ma presto lo ascolterò per intero!
    Intanto buona presentazione e buoni concerti, Samantha

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