27 marzo 2008
..a sprazzi riconoscendo il Monte Rosa tra i tavolini...
In questa notte di fine marzo ho ripreso in mano “Il Profilo del Rosa”, un libro di poesie di Franco Buffoni (ed. Lo Specchio – Mondadori). Un libro che ho amato molto quando uscì nel 2000 e che da molto che non riprendevo in mano.
In queste raccolte di poesie Buffoni riapre la casa del proprio passato e inizia a seguire le tracce della propria fanciullezza. Poesie brevi che arrivano a spalancare anche le porte del passato del lettore immergendolo inevitabilmente in ricordi e sensazioni. O almeno a me aveva fatto e fa tuttora questo affascinante effetto.
Con poche parole arriviamo a sentire quasi olfattivamente gli odori di un pomeriggio d’inverno o il senso di inadeguatezza che abbiamo provato tutti quando non ti senti ancora adulto.
Non sono un critico letterario percui mi limito a riportarvi alcune delle tante poesie che tratteggiano questo libro.
“Mettere nell’acqua il barattolo
Per staccare l’etichetta Cirio
Farla asciugare sul davanzale
E ricontarle tutte un po’ croccanti
Sul catalogo dei regali”.
“Era da un guizzo nella tenda
Che capivo se era nevicato,
Qualche volta m’ingannavo,
Quando la luna piena risplendeva
Sul Bianco del selciato”
“Vorrei parlare a questa mia foto accanto al pianoforte,
Al bambino di undici anni dagli zigomi rubizzi
Dire non è il caso di scaldarsi tanto
Nei giochi con i cugini,
Di seguirli nel bersagliare con i mattoni
Le dalie dei vicini
Non per divertimento
Ma per sentirti davvero parte della banda.
Davvero parte?
Vorrei dirgli, lasciali perdere
Con i loro bersagli da colpire,
Tornatene tranquillo ai tuoi disegni
Alle cartine da finire,
Vincerai tu. Dovrai patire”.
“Suo padre faceva il guardiano della pallavolo
Lo vedeva sempre alla domenica
E un po’ se ne vergognava
Perché parlavo troppo ad alta voce
Mentre si entusiasmava,
Come quando lo mostrava ai giocatori
Diceva il mio giovinotto eccolo qui
E quelli neanche si voltavano”.
“…piede di padre che insegna a mollare
Lentamente la frizione…”
“Di quei tre uomini anziani
Che vanno al bar seduti in bicicletta
E scendono alla lieve salita
Avvolgendo come una sposa la bici,
Ricordo le partite di pallone
Sul campo della Varesina
Le bestemmi e il sudore
E anche una mattina
D’estate il promiscuo odore
Di acquaschiuma e brillantina”:
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Non conoscevo questo poeta. Belle queste poesie, andrò a cercarmi qualcosa su di lui su internet e poi inizierà la caccia a qualche suo libro.
RispondiEliminaGrazie per il post
Antonio
Franco Buffoni è un grande poeta.
RispondiEliminaBravo Max che hai parlato di lui......
Grazie per il consiglio Belle, molto. E.
RispondiElimina