23 aprile 2010

IL CONCERTO di Radu Mihaileanu (il film da non lasciarsi sfuggire)



"Il concerto" è un film da non perdere. E siccome non sono un critico cinematografico non dovrei scrivere oltre ma ho talmente riso e goduto nel vedere questa sera questo film al cinema che non posso non pregarvi in ginocchio di scovarlo in qualche sala di seconda visione (non penso che sia mai passato in qualche Multisala gestito dall'impero Medusa) e di vedervelo. Anzi, di STRAgodervelo. Mi verrebbe voglia di giurarvi un "soddisfatti o rimborsati" ma poi ci ripenso riflettendo che i film con De Sica e Boldi sono i più visti in Italia.
Il regista de "Il concerto" è il rumeno Radu Mihaileanu, lo stesso pazzo visionario, amante della burla e dell'irreverenza amara di "Train de vie". "Il concerto" è un film di rara ironia e trascendente divertivento. Un film che sa giocare anche sul sentimento e sulla storia di ieri e di oggi raccontandoci attraverso il sorriso la missione assurda di orchestrali russi che vanno alla conquista di Parigi per rappresentare quel capolavoro di Cajkovskkij che è il concerto in re maggiore n.35 per violino e orchestra. E il regista gioca molto con i rimandi a Kusturica e alla felliniana "Prova d'orchestra" anche se ai cinefili meno attenti non scapperà l'idea della ricostruzione del gruppo musicale nel "The Blues Brothers" con Dan Aykroyd e John Belushi.
La miscela assurda di musica klezmer, gitana e classica è stravagante ma funzionale alla finzione cinematografica.
Insomma andatevi a cercare delle critiche serie sul web o, ancora meglio: non cercate nulla e andatevelo a vedere.

P.s. a chi potesse importare la scena dei musicisti russi che chiedono la diaria all'impresario francese nell'hotel mi ha creato delle convulsioni di risate che non provavo dal 1986 dalla mitica scena di Raffaele Guido che lancia la mela di Sergio Broglia dalla finestra della nostra aula al liceo. Ma mi rendo conto che frega proprio a nessuno (neanche a Sergio Broglia).









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