17 maggio 2010

Ciao Massimo

Vengono
vanno
per una vera
mille sono finte e si mettono lì
tra noi e il cielo
per lasciarci soltanto una voglia di pioggia....
(LE NUVOLE - Fabrizio De Andrè)



Ciao Massimo.....




9 maggio 2010

I FAVOLOOOOSI (scelti una sera a cena)

Anto sceglie:



Gigi sceglie:




Max sceglie:


Sissi sceglie:



Nicola sceglie:



Angui sceglie:



E anche chi non c'era ha dato il suo contributo.
Federica sceglie:


Daniela sceglie:

8 maggio 2010

BUON COMPLEANNO BRUNO


A metà gennaio. Di questo gennaio freddo e bislacco Bruno De Filippi ci ha lasciati. Nessuno, neanche gli amici più cari, sapevano che era veramente così malato.
Ho suonato l'ultima volta per lui qualche giorno prima a casa sua e non saprò mai se è riuscito ad ascoltarmi. Quel pomeriggio, nella sua camera da letto, ho tirato fuori l'armonica dalla tasca e l'ho salutato inevitabilmente con 'Ma l'amore no', il brano di Giovanni D'Anzi che lui seppe rendere unico in quella versione jazz registrata a New York con Don Friedman. Lo stesso brano che gli feci sentire 20 anni prima nel nostro primo incontro. Lo stesso brano che suoniamo insieme nel video riportato qui sotto e che abbiamo realizzato in Abruzzo nell'estate 2008 al Festival Pineto Jazz Accordion.
Bruno ha suonato con tutti i più grandi musicisti e ovunque. Con Mina (per la quale scrisse Tintarella di Luna), Celentano, Milva, Pino Daniele ma soprattutto con Louis Armstrong, Gerry Mulligan, Barney Kessel, Astor Piazzolla e chissà quanti altri. Bruno ha suonato in 60 anni di musica con tutti. Il suo grande pregio era quello di sapere fare musica con tutti e per tutti. Per lui non contava il curriculum di chi avesse di fianco o quanto fosse opportuno suonare o non suonare con musicisti che non fossero del suo rango ma solo fare musica, regalare emozioni. A una jam-session non si è mai tirato indietro (come alcune volte fanno i più snob quando pensano che gli altri sul palco non sono della loro stessa risma), prendeva l'armonica o la chitarra e suonava.
Oggi la figlia Franca, la compagna Lilly e i fratelli Giorgio, Licio ed Alessio hanno voluto festeggiare il compleanno di Bruno insieme a tanti amici. Come se lui fosse ancora tra noi. In una cascina appena fuori Milano, in mezzo al verde, si è fatta musica insieme, si è mangiato, ci si è incontrati con vecchi amici e conoscenti e soprattutto si è stati bene insieme. Tutti noi sappiamo che Bruno sarebbe stato felice di un compleanno così. A salutarlo un 'Dove vanno a finire i palloncini' di Gorni Kramer e 80 palloncini, uno per ogni suo anno, si sono alzati in cielo. Mentre suonavo il brano di Kramer con la coda dell'occhio ho visto mio figlio Federico che stringeva un palloncino. Raramente ho sentito la vita essere così dolce.
In questo post è anche linkato l'articolo-intervista che la cantante e giornalista Eva Simontacchi ha realizzato con la figlia Franca De Filippi per il sito jazzitalia.
(cliccate sul titolo in alto 'Buon compleanno Bruno' per visualizzare il link)
A qualche amico di Bruno è stato chiesto di aggiungere una testimonianza.
La mia è riportata qui sotto.
Ciao Bruno, io lo so che non riposerai in pace, ma che continuerai a battere il piede con molto swing enfatizzando il levare.







Ho conosciuto Bruno una ventina di anni fa, all’inizio della mia meravigliosa avventura con l’armonica. L’avevo contattato telefonicamente per sapere se poteva darmi delle lezioni e lui mi disse: “Troviamoci sabato pomeriggio in piazza del cannone a Milano prima del sound check del mio concerto con Franco Cerri e quello che so ti dico ”. E poi aveva aggiunto: “Ma tu suoni già il pianoforte, sei un musicista (ero in realtà uno studente che strimpellava per guadagnarsi qualche soldo) e allora devi darmi del tu perché io do del lei solo in banca”. Così mi ritrovai come d’incanto in un radioso pomeriggio di maggio su una panchina a suonare delle cose insieme a lui. Alla fine mi disse: “Sei impostato bene e hai musicalità ora devi solo studiare”. Poi prese un sacchetto pieno di suoi CD, dischi in vinile, partiture e un disco di Toots e mi disse: “Questo è un omaggio per te. Io le lezioni di musica non le so dare ma vorrei che queste cose ti siano d’aiuto per studiare tutto quello che puoi e ricordati una cosa sola: con l’armonica devi morirci dentro”. E a scrivere questi ricordi non è facile trattenere le lacrime. Anzi non le sto trattenendo. Poi aggiunse, come se io fossi il suo più vecchio amico: “Il mese prossimo verrà Toots a suonare al Festival di Torino con Cedar Walton, andiamo insieme a sentirlo?”.

Da quel giorno Bruno divenne un grande amico e sono sicuro del reciproco. Un amico che continuò a dimostrarmi generosità ed affetto, permettendomi giovanissimo di esibirmi con lui, portandomi al Capolinea di Milano e in tanti altri luoghi per farmi conoscere sempre di più il jazz da dentro e i suoi grandi artefici. Potrei scrivere decine e decine di aneddoti e belle storie su di lui.

Solo nei giorni della sua morte, quando tanti mi chiedevano quanti anni avesse avuto, ho realizzato che aveva quasi 40 anni più di me. Strano, perché Bruno ed io in questi vent’anni di amicizia siamo stati così indaffarati dalla musica da fare, dalle cose da raccontarci, dai concerti da vedere insieme e da un’ amicizia sincera e spontanea che non ce ne eravamo mai accorti.

Grazie amico mio.
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80 palloncini nel cielo per Bruno (foto di Alberto Gottardelli)

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