29 settembre 2009

GALLARATE JAZZ FESTIVAL 2009

Ciao a tutti. Come tutti gli anni pubblico sul blog la programmazione del Gallarate Jazz festival di cui noi del Centro Espressione Musicale di Gallarate curiamo con attenzione e passione la programmazione. Buona Musica a tutti.
Max






TEATRO CONDOMINIO VITTORIO GASSMANN
GALLLARATE JAZZ FESTIVAL 2009
settima edizione



A cura del Comune di Gallarate – Assessorato alla Cultura
Eventi collaterali e coordinamento tecnico – Fondazione Culturale “1860 Gallarate Città”
Direzione Artistica: Centro Espressione Musicale – Gallarate


VENERDI’ 9 OTTOBRE 2009

Ore 21.30 – Teatro Condominio Vittorio Gassman

- Apertura con la proiezione del video "Free-form" di Alexander Chiattini
(in prima assoluta su commissione dal Gallarate Jazz Festival)

- FRANCESCO CAFISO ITALIAN QUARTET

Francesco Cafiso – sax contralto
Dino Rubino – pianoforte
Riccardo Fioravanti – contrabbasso
Stefano Bagnoli - batteria






SABATO 10 OTTOBRE 2009

Ore 10.30 – Teatro Condominio Vittorio Gassman
(riservato alla scuole superiori gallaratesi)
- LUCA CHIARALUCE presenta il concerto jazz multimediale dal titolo “Itinerario”






Ore 17.00 - Sala Conferenze Teatro Condominio Vittorio Gassman

- Presentazione del libro fotografico di Patrizio Gianquintieri "My Jazz - Immagini ed emozioni"


Ore 21.30 – Teatro Condominio Vittorio Gassman
- LUCA CHIARALUCE presenta il concerto jazz multimediale dal titolo “Itinerario”

- SCOTT HAMILTON QUARTET
Scott Hamilton – sax tenore
Daniele Gorgone – pianoforte
Luca Pisani - contrabbasso
Alessandro Minetto – batteria





- intorno a mezzanotte: Jam Session nel ridotto del Teatro Condominio
(ingresso libero)



DOMENICA 11 OTTOBRE 2009

Ore 10.30 – Galleria d’Arte Moderna (Viale Milano, 21 - Gallarate)

- lo scrittore FLAVIO CAPRERA presenta il suo nuovo libro edito da Mondadori “Jazz 101” (La storia del jazz in 101 dischi) a seguire il concerto.

- MARCO GAMBA SERGIO ORLANDI DUO
Presentano “Remembering Nino Rota” (nel trentennale della sua scomparsa)

Marco Gamba – contrabbasso
Sergio Orlandi – tromba

Ore 18.00 – Sala Conferenze Teatro Condominio Vittorio Gassman
- Conferenza-incontro “CARTA BIANCA A MICHEL GODARD”





Ore 21.30 – Teatro Condominio Vittorio Gassman

- Apertura con la proiezione del video "Untitled" di Fabio Montagnoli, Donato Fusco, Mattia Pirini e Francesco Pirini
(in prima assoluta su commissione dal Gallarate Jazz Festival)

- GABRIELE PEZZOLI TRIO presenta “Rendez Vous”

Gabriele Pezzoli - pianoforte
Cédric Gysler - contrabbasso
Roberto Titocci - batteria

- FRANCESCO D'AURIA E MAURIZIO ALIFFI sestetto - ospite MICHEL GODARD

Michel Godard - basso tuba e serpentone
Maurizio Aliffi - chitarra
Francesco D'Auria - batteria e percussioni
Marco Ricci - contrabbasso
Luca Gusella - marimba
Beppe Caruso -trombone e tuba
Roberto Martinelli - clarinetto e sax contralto


Inizio concerti ore 21.30 - Ingresso € 6,00 – abbonamento per le tre serate € 15,00

Informazione presso il Teatro del Popolo :
Via Palestro, 5 – Gallarate - Tel: 0331.784140
fondazione@comune.gallarate.it
info@centroespressionemusicale.com

18 settembre 2009

IL MINISTRO BRUNETTA E L'INVETTIVA CONTRO I MUSICISTI

Mi avevano descritto il video. E per quanto ero preparato, per quanto questi anni ci abbiamo preparato al delirio più assoluto non avrei mai pensato. Non siamo mai abbastanza pronti. La realtà ci sorpende sempre.
Cosa scrivere? Come commentare? Scriviamo al ministro Brunetta che per i citati Vivaldi e Mozart le cose non stavano esattamente come dice lui? Ci chiediamo se le risate di sottofondo siano risate di consenso o di spettatori increduli davanti alla follia? Ci mettiamo a spiegare ai nostri politici le politiche culturali che esistono in Francia, Germania, Norvegia, Svezia.
A quanto la musica sia aiutata da quei governi? Quanto la cultura abbia un significato nella coscienza e nella crescita di un Paese? Politiche culturali? Musica, arte e cultura come crescita civile?
Sono concetti vecchi e come dice Brunetta bisogna stare sul mercato e allora aspettiamo la prossima puntata di X FACTOR e che anche Vivaldi e Mozart si fottano!!!!


MY JAZZ IMMAGINI ED EMOZIONI





In questi giorni di pioggia che in maniera repentina ci traghettano dalla piena estate all’autunno torno alle pagine del mio blog. La tristezza mette voglia di suonare e quando è ancora più forte di scrivere. L’occasione, che è però tutt’altro che triste, è l’uscita del libro di fotografie “My Jazz – Immagini ed emozioni” dell’amico Patrizio Gianquintieri. Fotografie di musicisti di jazz. Musicisti in bianco e nero. Ora sempre più in nero, senza contorni e sfumature, annichiliti da un mondo sempre più lontano dall’importanza della musica. Basterà guardare il video del post successivo dedicato al discorso farneticante del ministro Brunetta sui musicisti per capire cosa intendo.
Ma torniamo al libro di Patrizio di cui senza vezzo ma con entusiasmo ho scritto un’introduzione. Un’occasione qui per riproporrvela sperando che faccia venire voglia a qualcuno di cercare il libro di Patrizio. Chi volesse scrivergli può farlo a gianquintieri@libero.it

Da “My jazz – immagini ed emozioni”


Conosco poco l’arte della fotografia. Ma da sempre sono convinto che esistono due modi, o meglio dire due livelli, di approcciare qualsiasi forma artistica: quella del tecnico che conosce ogni trucco, che vede al di là di dove vede la gente comune, e quella del fruitore curioso e sensibile che gode prevalentemente dell’effetto fascinoso e immaginifico e che spesso si fa coinvolgere dalla mediazione artistica avendo per essa sempre un grande rispetto.
I veri amanti della fotografia riescono a vivere i due momenti (e questo penso che sia la cosa più appagante ma richiede sacrifici e molta dedizione). I critici spesso, non sempre per fortuna, si avvalgono solo del primo livello: del tecnicismo, dimenticando il secondo livello che è quello dello stupore avviluppandosi su sé stessi in paginate di critica che spesso ci dicono poco.
Io ho imparato con le foto di Patrizio Gianquintieri a vivere il secondo livello di fruizione, quello dell’ incantamento e del mistero.
Sarebbe banale ma soprattutto errato dire che Patrizio riesce a cogliere l’attimo.
Le sue fotografie non rileggono l’istante del musicista ma ne danno una sua interpretazione, proprio come un jazzista davanti a un brano di Cole Porter o Duke Ellington.
Personalmente davanti alle sue foto che ritraggono John Hicks o Abdullah Ibrahim o Reggie Workman non riascolto la musica di questi grandi del jazz ma il modo di Patrizio d’interpretarla, sempre con grande rispetto per l’elemento originale che è il musicista e la sua musica, il musicista e il suo strumento, il musicista e il suo pubblico.
Patrizio reinterpreta senza snaturare, senza manipolare la sensazione del momento in un giusto equilibrio. Ecco perché per scrivere queste righe ho messo in sottofondo “Round Midnight” nella versione del quintetto di Miles Davis (cosa che non faccio mai perché non riesco a vivere la musica come un sottofondo), perché l’idea di equilibrio e di mistero nelle foto di Patrizio mi fanno pensare al modo in cui il grande Miles reinterpretava “Stella by Starlight”, “My Funny Valentine” o “Bye Bye Blackbird” .
Il genio di Miles stava nelle pause e nel caso di Patrizio, facendo le dovute proporzioni, nell’ombra, in quello che non si vede. In quella macchia scura intorno al musicista e al suo strumento.
Patrizio ed io ci siamo conosciuti grazie alle sue foto e alla mia musica, poi con il tempo ho imparato ad apprezzare anche l’uomo, il suo entusiasmo, la sua capacità di andare in profondità, pilotato solo dalle emozioni, da quello che sente sulla pelle.
Quando penso a lui a alle sue grandi passioni, che sono la fotografia e il jazz, non riesco a pensare a un professionista della fotografia ma penso sempre, e non so perché, a un anziano marinaio che tutti i giorni deve andare per mare perché il mare è la sua vita e soprattutto perché il vedere la costa dal mare aperto è la cosa che l’emoziona di più. Sempre di più.
Max De Aloe

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