18 settembre 2009

MY JAZZ IMMAGINI ED EMOZIONI





In questi giorni di pioggia che in maniera repentina ci traghettano dalla piena estate all’autunno torno alle pagine del mio blog. La tristezza mette voglia di suonare e quando è ancora più forte di scrivere. L’occasione, che è però tutt’altro che triste, è l’uscita del libro di fotografie “My Jazz – Immagini ed emozioni” dell’amico Patrizio Gianquintieri. Fotografie di musicisti di jazz. Musicisti in bianco e nero. Ora sempre più in nero, senza contorni e sfumature, annichiliti da un mondo sempre più lontano dall’importanza della musica. Basterà guardare il video del post successivo dedicato al discorso farneticante del ministro Brunetta sui musicisti per capire cosa intendo.
Ma torniamo al libro di Patrizio di cui senza vezzo ma con entusiasmo ho scritto un’introduzione. Un’occasione qui per riproporrvela sperando che faccia venire voglia a qualcuno di cercare il libro di Patrizio. Chi volesse scrivergli può farlo a gianquintieri@libero.it

Da “My jazz – immagini ed emozioni”


Conosco poco l’arte della fotografia. Ma da sempre sono convinto che esistono due modi, o meglio dire due livelli, di approcciare qualsiasi forma artistica: quella del tecnico che conosce ogni trucco, che vede al di là di dove vede la gente comune, e quella del fruitore curioso e sensibile che gode prevalentemente dell’effetto fascinoso e immaginifico e che spesso si fa coinvolgere dalla mediazione artistica avendo per essa sempre un grande rispetto.
I veri amanti della fotografia riescono a vivere i due momenti (e questo penso che sia la cosa più appagante ma richiede sacrifici e molta dedizione). I critici spesso, non sempre per fortuna, si avvalgono solo del primo livello: del tecnicismo, dimenticando il secondo livello che è quello dello stupore avviluppandosi su sé stessi in paginate di critica che spesso ci dicono poco.
Io ho imparato con le foto di Patrizio Gianquintieri a vivere il secondo livello di fruizione, quello dell’ incantamento e del mistero.
Sarebbe banale ma soprattutto errato dire che Patrizio riesce a cogliere l’attimo.
Le sue fotografie non rileggono l’istante del musicista ma ne danno una sua interpretazione, proprio come un jazzista davanti a un brano di Cole Porter o Duke Ellington.
Personalmente davanti alle sue foto che ritraggono John Hicks o Abdullah Ibrahim o Reggie Workman non riascolto la musica di questi grandi del jazz ma il modo di Patrizio d’interpretarla, sempre con grande rispetto per l’elemento originale che è il musicista e la sua musica, il musicista e il suo strumento, il musicista e il suo pubblico.
Patrizio reinterpreta senza snaturare, senza manipolare la sensazione del momento in un giusto equilibrio. Ecco perché per scrivere queste righe ho messo in sottofondo “Round Midnight” nella versione del quintetto di Miles Davis (cosa che non faccio mai perché non riesco a vivere la musica come un sottofondo), perché l’idea di equilibrio e di mistero nelle foto di Patrizio mi fanno pensare al modo in cui il grande Miles reinterpretava “Stella by Starlight”, “My Funny Valentine” o “Bye Bye Blackbird” .
Il genio di Miles stava nelle pause e nel caso di Patrizio, facendo le dovute proporzioni, nell’ombra, in quello che non si vede. In quella macchia scura intorno al musicista e al suo strumento.
Patrizio ed io ci siamo conosciuti grazie alle sue foto e alla mia musica, poi con il tempo ho imparato ad apprezzare anche l’uomo, il suo entusiasmo, la sua capacità di andare in profondità, pilotato solo dalle emozioni, da quello che sente sulla pelle.
Quando penso a lui a alle sue grandi passioni, che sono la fotografia e il jazz, non riesco a pensare a un professionista della fotografia ma penso sempre, e non so perché, a un anziano marinaio che tutti i giorni deve andare per mare perché il mare è la sua vita e soprattutto perché il vedere la costa dal mare aperto è la cosa che l’emoziona di più. Sempre di più.
Max De Aloe

2 commenti:

  1. Grazie Max. Non c'è una volta che riesca a leggere fino in fondo il tuo pensiero senza commuovermi.
    Patrizio

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  2. Ho cercato le foto del sig. Gianquintieri su Google e mi è uscito il sito www.apj.it . Bellissimo sito con foto di Patrizio e Bruno Gianquintieri. Andatelo a visitare.
    Marco - Viareggio

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