24 novembre 2007

Ballata delle madri di Pier Paolo Pasolini

In questo sabato piovoso di novembre, vi propongo una poesia di Pier Paolo Pasolini scritta quarant'anni fa e ancora meravigliosamente e maledettamente attuale.
Buona Lettura, Max


Ballata delle madri

di Pier Paolo Pasolini


Mi domando che madri avete avuto.
Se ora vi vedessero al lavoro
in un mondo a loro sconosciuto,
presi in un giro mai compiuto
d’esperienze così diverse dalle loro,
che sguardo avrebbero negli occhi?
Se fossero lì, mentre voi scrivete
il vostro pezzo, conformisti e barocchi,
o lo passate a redattori rotti
a ogni compromesso, capirebbero chi siete?

Madri vili, con nel viso il timore
antico, quello che come un male
deforma i lineamenti in un biancore
che li annebbia, li allontana dal cuore,
li chiude nel vecchio rifiuto morale.
Madri vili, poverine, preoccupate
che i figli conoscano la viltà
per chiedere un posto, per essere pratici,
per non offendere anime privilegiate,
per difendersi da ogni pietà.

Madri mediocri, che hanno imparato
con umiltà di bambine, di noi,
un unico, nudo significato,
con anime in cui il mondo è dannato
a non dare né dolore né gioia.
Madri mediocri, che non hanno avuto
per voi mai una parola d’amore,
se non d’un amore sordidamente muto
di bestia, e in esso v’hanno cresciuto,
impotenti ai reali richiami del cuore.

Madri servili, abituate da secoli
a chinare senza amore la testa,
a trasmettere al loro feto
l’antico, vergognoso segreto
d’accontentarsi dei resti della festa.
Madri servili, che vi hanno insegnato
come il servo può essere felice
odiando chi è, come lui, legato,
come può essere, tradendo, beato,
e sicuro, facendo ciò che non dice.

Madri feroci, intente a difendere
quel poco che, borghesi, possiedono,
la normalità e lo stipendio,
quasi con rabbia di chi si vendichi
o sia stretto da un assurdo assedio.
Madri feroci, che vi hanno detto:
Sopravvivete! Pensate a voi!
Non provate mai pietà o rispetto
per nessuno, covate nel petto
la vostra integrità di avvoltoi!

Ecco, vili, mediocri, servi,
feroci, le vostre povere madri!
Che non hanno vergogna a sapervi
– nel vostro odio – addirittura superbi,
se non è questa che una valle di lacrime.
È così che vi appartiene questo mondo:
fatti fratelli nelle opposte passioni,
o le patrie nemiche, dal rifiuto profondo
a essere diversi: a rispondere
del selvaggio dolore di esser uomini.

3 commenti:

  1. poesia meravigliosa...vera e attuale.
    Lucia

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  2. Resto pensierosa. Mi chiedo perchè mai Pasolini fosse così caustico, così spesso! Nella mia limitata intelligenza non posso che leggere e riscontrare questa realtà in persone che ho incontrato o incontro e provare uguale amara considerazione. Ma nel mio spirito che tende sempre a guardare l'altra faccia della medaglia mi trovo a cercare manifestazione delle altre madri - quelle coraggiose, quelle consapevoli, buone o sapienti - e di conseguenza vedere i loro figli. Perciò fatico sempre a bagnarmi nel moto d'animo che ci dedica Pasolini, così in odio con il mondo in alcune sue espressioni.
    Non conoscevo questa poesia, però rimango sempre colpita da un uso così puntuale dell'italiano. Per me che non amo Pasolini, è ugualmente un piacere condividere queste parole, seppur non nel loro significato.

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  3. La madre per Pasolini è la persona più importante nella vita di un uomo. Lui si è ispirato spesso alla figfura di sua madre, per lui esempio fondamentale. Una poesia che pone l'accento sull'importanza della guida che un genitore deve avere sui figli.

    Antonio P.

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